L’ansiolitico
Criceti nella ruota, in moto perpetuo. Contagiati da un’ansia che, per quanto “sindrome del nostro tempo”, spesso “non risponde a un pericolo reale”. Ad alimentarla “in maniera esponenziale la tecnologia della comunicazione”, che la moltiplica con “l’effetto dei social” e il “timore dell’irrilevanza”.
Nel restituirci alcuni nostri comportamenti, questa fotografia può risultare sovraesposta, esagerata. Peraltro, Papa Francesco ci suggerisce un buon ansiolitico. Passa dalla capacità di “recuperare un certo senso di lentezza e di calma”, da un “coltivare la propria interiorità” e discernere “ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio”. Convinti che “non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo”.
Forse più di altre, questa stagione può favorire la cura.
d. Ivan