UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Aiart: la sfida della Buona Notizia

Il 22 e 23 settembre a Mazara del Vallo il convegno nazionale dell’Associazione dei telespettatori e dei cittadini mediali, l'Aiart: "La Buona Notizia: utopia o sfida culturale?"
21 Settembre 2017

“La Buona Notizia: utopia o sfida culturale?”. È il titolo del convegno organizzato dall’Aiart, l’Associazione dei telespettatori e dei cittadini mediali, in programma venerdì 22 settembre e sabato 23 settembre presso l’Auditorium dell’Hotel Mahara di Mazara del Vallo (Trapani).

La "due giorni", organizzata in collaborazione con la sede Aiart siciliana e con la diocesi di Mazara del Vallo, intende riflettere sul tema della “Buona notizia”, dimensione centrale dell’ultimo messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

L’incontro sarà strutturato in due momenti. Venerdì 22 settembre alle ore 16.00 è previsto il primo panel al quale parteciperanno Massimiliano Padula (presidente nazionale Aiart), Mons. Domenico Mogavero (vescovo di Mazara del Vallo), Giovanni Baggio (vice presidente Aiart), Guglielmo Troina (capo redattore della redazione catanese della Rai). Modererà l’incontro, il giornalista Max Firreri.

Il secondo momento (sabato 23 settembre alle ore 9.30) sarà caratterizzato dalla presentazione della collana di studi dell’Aiart “La Parabola” e del primo volume “Dalla mondovisione all’endovisione. Pratiche e formati dello spazio televisivo”. Introdotti e moderati da Sandra Costa, (vice presidente Aiart), interverranno Filippo Ceretti (Pontificia Università Lateranense) e Gianna Cappello (Università di Palermo e Presidente Nazionale Med).

«Questo incontro – spiega il presidente Padula – intende riflettere una delle finalità della nostra associazione: quella di essere un centro culturale finalizzato ad alimentare il dibattito sulla comunicazione e sui suoi molteplici aspetti. Lo faremo anche attraverso le parole di Papa Francesco che ci esortano continuatamente a risintonizzare il nostro ruolo di comunicatori puntando all’essenziale, alla prossimità e alla misericordia».