UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Giornalisti e potere, l’impegno dell’equidistanza

Si è svolto venerdì 9 giugno il seminario per la formazione dei giornalisti “La solitudine del Potere. La solitudine e la comunicazione del giornalista quando è scomodo ai poteri”.
12 Giugno 2017

“Il giornalista esercita un potere che dovrebbe controllare. Può verificare, sollecitare, stuzzicare chi ha potere e per fare ciò bisogna avere una preparazione culturale come formazione permanente”. Lo ha detto Gianni Borsa, giornalista dell’Agenzia Sir, venerdì 9 giugno durante il seminario per la formazione dei giornalisti che si è svolto nel Salone “Mons. Ettore Baranzini” della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime a Siracusa sul tema “La solitudine del Potere. La solitudine e la comunicazione del giornalista quando è scomodo ai poteri”. L’incontro è stato organizzato dall’Ucsi Siracusa e dall’Ufficio della Pastorale delle Comunicazioni sociali e Cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa è inserito nel programma delle celebrazioni della 51^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali che è stata celebrata domenica 28 maggio 2017. Il seminario è stato promosso dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, dall’Assostampa di Siracusa, da Ucsi Sicilia. Il seminario è stato aperto con i saluti del direttore dell’Ufficio della Pastorale delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siracusa Mons. Maurizio Aliotta e dal presidente dell’Ucsi di Siracusa Salvatore Di Salvo. Poi la relazione della prof.ssa Arianna Rotondo, ricercatore del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, che ha dato la rilettura della tragedia “I Sette contro Tebe” facendo emergere la solitudine del potere. “Il giornalista non si piegherà al potere – ha spiegato Gianni Borsa nel corso del suo intervento - se rinnova costantemente il suo impegno per fare del suo mestiere un'opportunità per scovare e raccontare, ovunque e ogni volta che è possibile, il bene, il bello, il buono: di una circostanza, di un fatto, di una persona”.