UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il “ritorno” di Emmaus

Quell’Emmaus tornato su carta martedì scorso assieme ad Avvenire ha fatto brillare molti sorrisi, non solo in redazione. Da gennaio il logo di testata si era trasferito online. Grazie ad Avvenire quella perdita ora è sanata e, in più, si è aggiunto un tassello importante al progetto di riordino e potenziamento dei media che fanno riferimento alla diocesi di Macerata-Tolentino- Recanati-Cingoli-Treia.
23 Febbraio 2016

Quell’Emmaus tornato su carta martedì scorso assieme ad Avvenire ha fatto brillare molti sorrisi, non solo in redazione. Da gennaio il logo di testata si era trasferito online. Grazie ad Avvenire quella perdita ora è sanata e, in più, si è aggiunto un tassello importante al progetto di riordino e potenziamento dei media che fanno riferimento alla diocesi di Macerata-Tolentino- Recanati-Cingoli-Treia.
Una situazione di crisi è stata affrontata senza accontentarsi di contenere i costi, ma impegnandosi per migliorare la qualità e l’efficacia della comunicazione ecclesiale. Il primo passo è stato quello più doloroso: la cessazione delle pubblicazioni della testata Emmaus che da 30 anni identificava l’informazione della diocesi. Le è subentrato il sito www.emmausonline.it che da subito ha cercato di valorizzare il meglio dell’esperienza precedente potenziandola con le opportunità dischiuse da Internet. Senza rincorrere l’informazione sensazionalistica si è voluto dar voce alle tante esperienze e iniziative che contribuiscono a tessere e a irrobustire la trama di umanità che mantiene saldi i nostri paesi e le nostre città. A poco più di un mese dal via i risultati sono largamente incoraggianti, con più di mille visite e più di duemila pagine consultate quotidianamente. Il passo successivo è stato l’abbinamento ad Avvenire, con quattro pagine mensili, subito abbracciato con entusiasmo. Grazie a esso abbiamo la possibilità di mantenere un contatto anche con chi, affezionato al settimanale, ancora non si è affacciato su Internet. E siamo anche contenti di offrire ai nostri vecchi abbonati un «assaggio» della qualità dell’informazione fornita daAvvenire. Anche la scelta del martedì come data di uscita ci è sembrata vantaggiosa, dato che in quell’edizione confluiscono le notizie domenicali, ecclesialmente ricche.
Mario Bettucci e Marina Rinaldi, marito e moglie che dirigono la Caritas diocesana, confessano: «Ci piace la carta, il suo odore, la sua consistenza e il rumore che fa quando si gira pagina. Eppure in questi primi tempi di Emmaus onlineabbiamoapprezzato proprio questo bell’effetto a metà tra un frullatore e una grattugia: le parole, le immagini, i suoni che dialogano, si uniscono e si rimescolano. Non c’è più solo la carta e con Avvenire non c’è più solo il digitale, ma un flusso continuo che attraversiamo, e attraversando cambiamo e impariamo». Don Egidio Tittarelli, parroco dell’Immacolata di Macerata, nota che «una difficoltà in campo editoriale si è trasformata in una bella risorsa, grazie all’intuizione del nostro vescovo Nazzareno Marconi e alla disponibilità e collaborazione di tutti. Quella che poteva sembrare una fine, si è rigenerata nell’inizio di una esperienza di comunicazione intelligente e attuale. Siamo tutti sorpresi e grati».
A Lorenzo Lattanzi, presidente di Aiart-Marche, l’iniziativa appare «'glocal', termine che rende bene l’idea di fondo: le peculiarità locali possono avere appeal anche a livello globale e, grazie all’apporto di Avvenire e alla presenza sul web, valorizzare e interconnettere piani diversi della comunicazione ben oltre i confini diocesani».
Per don Gabriele Crucianelli, parroco della concattedrale di Treia, « Emmaus online e questo legame con Avvenire portano a vivere uno stile pastorale diverso. La comunicazione e la valutazione delle iniziative arriva quasi in tempo reale: accendo il computer e posso riflettere subito su quello che accade in diocesi e nel territorio. Mi piace anche il legame con Avvenire dove noto la nostra Chiesa diocesana che condivide, riflette, denuncia, porta all’attenzione la vita concreta».