UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Padova festeggia il Rex cinema e luogo di fede

I 60 anni del cinema più vecchio di Padova: è una Sala della comunità che in tutti questi anni non ha mai chiuso i battenti.
17 Aprile 2018

Il cinema più vecchio di Padova è una Sala della comunità che ha appena festeggiato i 60 anni. Il Cinema Rex, di proprietà della parrocchia di Cristo Re in zona Sant'Osvaldo, 'invecchia' con piacere verso una nuova giovinezza in un quartiere con una forte densità abitativa, dove ha sede anche l'ospedale Sant' Antonio.
Il consiglio pastorale, il parroco, i dipendenti e gli instancabili volontari hanno voluto celebrare decenni di spettacoli, proiezioni ed eventi culturali che hanno arricchito la vita del quartiere e della città.
Il Rex - oltre 400 posti - è infatti l'unico cinema di Padova che non ha mai chiuso i battenti: ogni anno 200 film, dall' intrattenimento al d' essai più ricercato. La grande vitalità culturale di questa sala Acec è attestata anche dall' essere parte di importanti circuiti nazionali come la Fice, la Federazione dei Cinema d' Essai e internazionali, e Europa Cinemas. In questi ultimi mesi la sala si è evoluta con migliorìe alla pedana spettacoli e alla dotazione tecnologica con un audio più qualificato, monitor informativi, biglietteria online e nuovo sito. Due i momenti forti dei festeggiamenti: lo spettacolo «60 anni di storie d' amore», evento musicale-teatrale con artisti amici del Rex per raccontare la vivace storia della sala e la Messa domenicale celebrata proprio al cinema.
«La Messa celebrata nel cinema Rex - racconta Don Gianluca Santini, parroco di Cristo Re di Padova - ha suggellato ancora di più l'appartenenza della sala alla nostra comunità parrocchiale. Il Rex è di proprietà parrocchiale ma attorno ad esso, in questi 60 anni, si sono avvicendate molte persone che vogliono veramente bene alla sala.
Anche oggi molti volontari continuano l' attività culturale aggiornando anche le strutture e la programmazioni per rendere sempre più adeguato ai nuovi tempi e alle necessità della comunità e del territorio. E si impegnano quotidianamente mantenendo lo spirito e l' identità che da sempre contraddistinguono il Rex». Il responsabile delle comunicazioni della diocesi, don Marco Sanavio, ha testimoniato nel sito diocesano la forza simbolica della liturgia nella Sala della Comunità. Significa infatti, secondo il presbitero presente alla liturgia, «sacralizzare un grazie sincero tra muri che hanno accolto, oltre a spettatori occasionali, momenti veri e intensi della vita della comunità. Quelli radunati nel Suo nome creano Chiesa anche tra lo schermo microforato e il proiettore digitale, in uno spazio che dilata la dimensione sacra anche nel territorio della visione e dell' immaginazione ». Parole che aiutano a collegare due spazi 'generativi' come sala e tempio: «L'uno naturalmente predisposto - prosegue Sanavio - per entrare nelle pieghe del mistero dell' uomo, l' altro più esplicitamente rivolto alla fede e al contatto con il mistero di Dio».
(Arianna Prevedello)

da Avvenire del 17 aprile 2018, pag. 28