UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pistoia, il vescovo scopre il blog: “Uno stile di testimonianza”

L’ idea gli è venuta a Ro­ma, durante il conve­gno Cei «Testimoni di­gitali » cui ha partecipato. «In­ternet è oggi una delle principali piazze comunicative. Disinte­ressarsi alla Rete sarebbe come condannarsi all’anacronismo», spiega il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi.
3 Giugno 2010
L’ idea gli è venuta a Ro­ma, durante il conve­gno Cei «Testimoni di­gitali » cui ha partecipato. «In­ternet è oggi una delle principali piazze comunicative. Disinte­ressarsi alla Rete sarebbe come condannarsi all’anacronismo», spiega il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi. Ed ecco la novità lanciata da pochi giorni sul sito www.diocesipistoia.it: un blog animato e firmato in prima persona dal vescovo. Più che un diario di bordo sull’epi­scopato, è uno spazio di «ascol­to e scambio in cui portare con freschezza le riflessioni e i pen­sieri di un pastore sui fatti con­temporanei per leggerli alla lu­ce della Parola», chiarisce il pre­sule. Da biblista Bianchi preci­sa che sul web non utilizzerà un «linguaggio libresco». «Sarebbe un approccio scorretto – sostie­ne –. Lo stile sarà quello della te­stimonianza per cogliere i mo­tivi della vita cristiana nel quo­tidiano ». In uno dei suoi 'post-it' ha chie­sto di regalare consigli a «un ve­scovo troppo abituato alla car­ta dei libri». E in pochi giorni i commenti si sono moltiplicati. «È bello ritrovarla in rete», scri­ve Gianmaria. Entusiasta Luca: «Ha abbattuto un’altra barriera, ha dischiuso un’altra prospetti­va per la no­stra città». E Marta spie­ga che l’e­sperimento di Bianchi è una strada per mostra­re il volto di una «Chiesa più vicina alla gente». Così vicina che Ga­briella, una cristiana «un po’ matura», chiama il presule «ca­ro vescovo Mansueto» perché, sottolinea, «dato che lei inizia a frequentare la Rete mi sento di parlarle in modo più confiden­ziale e amichevole».
Giancarlo allarga la visuale: «Tutte le diocesi dovrebbero a­vere il sito. La rete di Pietro è an­che questa». Va oltre Silvio di Fi­renze che suggerisce di «met­terci la faccia», ossia di fare qual­che video e scommettere su YouTube. Il blog del vescovo ha varcato anche i confini toscani. Come si legge nel messaggio d’incoraggiamento di Christian dell’arcidioce­si di Torino che ringrazia Bianchi per la «sua te­stimonianza » o in quel­lo di Giorgio di Roma che definisce l’iniziati­va «una panchina dove fermarsi a riposare e a­scoltare belle storie». Poi ci sono i suggerimenti: «Ci parli di amore», afferma Si­monetta; «Proponga commen­ti alle Sacre Scritture», esorta E­manuela; «Dia voce a tutti», ag­giunge Astolfo. Fra i commenti anche quello di un disabile, og­gi ministro straordinario del­l’Eucaristia, che racconta l’in­contro col mistero di Dio che lo ha portato vedere nella sua se­dia a rotelle «una risorsa da por­re al servizio dei più bisognosi». «La Rete è una strada da per­correre per entrare in dialogo con il nostro tempo – dice Bian­chi –. E i primi segnali sono dav­vero positivi. Il blog è un luogo d’incontro con donne, uomini, giovani o meno giovani che ani­mano Internet. Con tutti i limi­ti che il mondo virtuale presen­ta, resta comunque un’agorà da cui non si può prescindere se si vuole annunciare il Vangelo». U­na sfida che il popolo della Re­te ha scelto di sostenere. «Co­raggio monsignore – annota Al­berto in un messaggio –. E buon lavoro».