UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pistoia: missionari nel “Festival Blues”

«Faithbook». Diceva così la scritta sulle magliette che un centinaio di volontari (Fraternità apostolica di Gerusalemme, parrocchia di San Paolo, Rinnovamento nello Spirito) hanno indossato per tre calde notti a Pistoia...
2 Agosto 2011
«Faithbook». Diceva così la scritta sulle magliette che un centinaio di volontari (Fraternità apostolica di Gerusalemme, parrocchia di San Paolo, Rinnovamento nello Spirito) hanno indossato per tre calde notti a Pistoia. Una missione di strada per offrire qualcosa di autenticamente alternativo alle migliaia di giovani che ogni anno arrivano da tutta Italia, e non solo, per il Festival Blues.

Ispirandosi all’icona biblica del viandante di Emmaus, i missionari hanno scelto di condividere il Vangelo con i ragazzi incontrati durante una festa della musica che qualche problema, in verità, lo crea a quella parte di città che – non certo per impedire il divertimento – ci terrebbe a un maggiore rispetto per le regole. Non sono mancate proteste e vandalismi, ma non è mancata la conferma di quanto sia concreta nel popolo blues non solo la sete di birra ma anche di qualcosa di ben più profondo. I volontari hanno voluto presentare la fede tramite il racconto del loro abbraccio personale con Cristo facendosi «più testimoni che maestri». Senza divenire «avvocati» della Chiesa, hanno provato a mettersi in gioco senza tanti astrattismi riuscendo a catturare l’attenzione anche dei più distratti. «Forse quest’anno – dicono quelli di 'Missione blues' – c’è stata più risposta, si è riscossa maggiore simpatia: si è cercato un approccio più diretto per presentare l’amicizia con Cristo non come un sedativo ma come una realtà dinamica».