UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Pistoia: un'alternativa a chi manipola

La giornata diocesana di «Avvenire», che ha visto la Chiesa di Pistoia protagonista domenica con i suoi fatti e le sue storie in un’intera pagina del quotidiano cattolico, ha riscosso un buon successo nelle parrocchie.
22 Dicembre 2010
La giornata diocesana di «Avvenire», che ha visto la Chiesa di Pistoia protagonista domenica con i suoi fatti e le sue storie in un’intera pagina del quotidiano cattolico, ha riscosso un buon successo nelle parrocchie.
Apprezzamento che in tanti hanno potuto esprimere nonostante Pistoia e il suo territorio sia stata stretta nella morsa della neve e del ghiaccio. Per una domenica tanti parrocchiani hanno potuto sfogliare il quotidiano che ha accolto una riflessione del vescovo, monsignor Mansueto Bianchi, insieme a notizie che hanno creato un collegamento fra il centro della diocesi e le sue parrocchie.
La pagina è stata confezionata dalla Commissione per le comunicazioni sociali della diocesi. La Giornata ha avuto un suo spazio sul sito diocesano (www.diocesipistoia.it), da dove si può risalire alla pagina speciale in formato pdf. Mauro Banchini, direttore della Commissione, nel blog «Libro aperto» del sito diocesano ha aperto una riflessione a briglia sciolta su «Avvenire».
«Nel quotidiano cattolico – vi si legge –, normalmente citato nelle rassegne stampa come 'quotidiano dei vescovi'. (ma perché nelle stesse rassegne un giornale come il 'Sole 24 Ore' non viene mai definito 'quotidiano degli imprenditori'?), ci sono pagine su cui è facilissimo, anche nella comunità ecclesiale più smaliziata, avere giudizi largamente positivi. 'Agorà' per la cultura, le pagine degli spettacoli, le cronache dal mondo e quelle sociali, certe inchieste e campagne (ultimissima: quella sui profughi eritrei) sono pagine che, da sole, legittimano il costo. E, in certo casi, rendono davvero orgogliosi. Pagine molto apprezzate anche in ambienti laici. Talvolta perfino più conosciute in ambienti laici».
Talvolta «ci sono pagine che dividono», ma «resta su 'Avvenire' l’aspetto unificante: troppo spesso, come cittadini cattolici e come cattolici cittadini, la nostra capacità di leggere e interpretare le informazioni è condizionata dalla nostra sostanziale incapacità di assumerle in modo consapevole e critico. Troppo spesso 'sospettiamo' davanti alle pagine del quotidiano cattolico e... 'beviamo', come fosse pura acqua di sorgente, ciò che passa da altri 'conventi'. Ecco perché, forse, una giornata come quella diocesana per Avvenire può essere l’occasione per riflettere una volta in più davanti al grande potere, spesso manipolatorio, dei media. Riflettere e agire. E se, ad altre testate, ogni tanto ci affianchiamo anche questa non è certo cosa sbagliata».