UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

DEPECHE MODE: “Spirit” (Sony Music)

La band britannica ha ormai quarant’anni di carriera alle spalle, ma resta fedele alla propria formula stilistica...
2 Maggio 2017

La band britannica ha ormai quarant’anni di carriera alle spalle, ma resta fedele alla propria formula stilistica: pop molto elettronico e sintetico, immediatamente riconducibile agli stilemi della loro età d’oro, gli anni Ottanta. La novità semmai è nei contenuti di questa loro ennesima avventura in sala d’incisione, attraversata da fremiti lirici (nel senso di testuali) pieni di riferimenti alla complessa realtà contemporanea, ai suoi problemi, alle sue derive, e alle sue tensioni.

Questo Spirit è dunque un album dalle forti connotazioni politiche, tracimante di disincanti e requisitorie al vetriolo. Non è un mondo che piace a Dave Gahan e soci questo, e queste nuove canzoni lo dicono chiaro. Certo è facile erigersi al ruolo di grandi inquisitori quando si hanno venduto oltre cento milioni di dischi, ma è pur vero che in questi quattro decenni di carriera la band ha sbagliato poco e ha battuto spesso sentieri interessanti, almeno dal punto di vista squisitamente stilistico.

Preceduto dal singolo Where’s the revolution, questo loro quattrodicesimo album registrato in sala d’incisione oscilla tra rock sperimentale ed electro-pop, concedendo poco al facile ascolto.

Al decollo una nuova attesissima tournee intercontinentale che li porterà a spasso a lungo e forse darà qualche segnale in più sui prossimi passi di questo trio, comunque da considerarsi tra i caposcuola dell’elettronica applicata al pop di massa. I fan apprezzeranno sicuramente.

 

Franz Coriasco