UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

MALDESTRO: “I muri di Berlino” (Mus)

Tra le nuove proposte offerta dall’ultimo Festival di Sanremo c’era anche lui, Antonio Pestieri, alias Maldestro, un nome d’arte che a suo dire si ben si confà al suo modo di essere. La sua Canzone per Federica è a mio parere la canzone più bella fra quelle proposte dai puledrini in corsa quest’anno. Un parere […]
28 Marzo 2017

Tra le nuove proposte offerta dall’ultimo Festival di Sanremo c’era anche lui, Antonio Pestieri, alias Maldestro, un nome d’arte che a suo dire si ben si confà al suo modo di essere.

La sua Canzone per Federica è a mio parere la canzone più bella fra quelle proposte dai puledrini in corsa quest’anno. Un parere condiviso da molti, giacché oltre al secondo posto assoluto gli è valso anche il prestigioso “Premio della Critica”.

Maldestro ha colpito soprattutto per profondità e originalità di scrittura, caratteristiche che emergono bene in tutto questo suo secondo album, arrivato a due anni da quello col quale aveva debuttato. Questo giovane cantautore di Scampia s’aggiunge dunque alla lista delle realtà più luminose e promettenti del nuovo cantautorato nostrano: un modo pop di coniugare le sempiterne lezioni dei maestri della canzone italiana. Ma anche un modo intelligente e personale di raccontare le ansie, i guasti e le inquietudini di questo presente, i suoi chiaroscuri, il suo ondivago procedere tra le tensioni planetarie e quelle tipiche della sua generazione: sullo sfondo di un disagio sociologico che trova le sue radici e i suoi nutrimenti da un terra – la sua – che si porta appresso abissi di rabbia e di vergogna, ma anche cocciute speranze e tesori di umanità.

Dieci canzoni da ascoltare e metabolizzare con calma, che sanno dire e dare tanto.

(Franz Coriasco)