UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

RENATO ZERO: “Zerovskij… solo per amore” (Tattica)

Romano, classe 1950, sulle scene fin dal lontano 1967, il Renatone nostro è un’istituzione perennemente cangiante – ma in fondo sempre uguale – del cantautorato italico: populista, demagogico, impegnato sul campo in cicliche imprese a sfondo umanitario, sapiente artigiano della musica, Zero è il classico artista del quale verrebbe da dire “se non ci fosse, […]
15 Maggio 2017

Romano, classe 1950, sulle scene fin dal lontano 1967, il Renatone nostro è un’istituzione perennemente cangiante – ma in fondo sempre uguale – del cantautorato italico: populista, demagogico, impegnato sul campo in cicliche imprese a sfondo umanitario, sapiente artigiano della musica, Zero è il classico artista del quale verrebbe da dire “se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo”.

Ciò detto, eccoci alle prese  con questa sua ennesima impresa in sala d’incisione. Un album che serve al più grande dei nostri istrioni soprattutto per continuare ad esserlo, e ad esprimersi rispondendo esclusivamente alla propria verve creativa.

Zerovskij solo per amore arriva a due anni dal precedente Alt, e sostanzialmente ne prosegue i discorsi e le enfasi. I temi sono alquanto impegnativi: vita, odio, amore, tempo e morte. Un doppio cd (19 brani in tutto, tutti inediti tranne Infiniti treni), per un’ennesima raccolta di canzoni: sincere, epperò gravate dal peso di un’involontaria (forse…) retorica. Dove il Renatone continua a proporsi come maestro di pensiero, attraverso una nuova manciata di ballate/romanze lanciate nell’etere nazionale con la speranza di cambiare il mondo o almeno di contribuire a renderlo meno invivibile.

Una band di ottimi musicisti e l’orchestra diretta da Renato Serio garantiscono al lavoro eleganza e fruibilità. Mentre l’impianto e la struttura chiaramente drammaturgica dell’opera, garantirà al magniloquente tour estivo (debutto nella sua Roma Roma il 1° luglio) un sicuro appeal. L’album, del resto è stato concepito soprattutto per questo.

(Franz Coriasco)