L’indagine sul 'Futuro della professione', condotta da AstroRicerche per conto dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia e presentata il 6 ottobre all’Università statale di Milano, è stata un’occasione per cercare il difficile punto di equilibrio fra domanda e offerta in materia di etica nell’informazione.
Oggi come allora, i media contribuiscono a 'fare gli italiani'. È quanto emerso il 6 ottobre, nella tavola rotonda con cui s’è aperto, a Torino, il corso nazionale di formazione sui media promosso dall’Aiart e dalla Cei. E' intervenuto anche Mons. Domenico Pompili.
Sull'importanza del silenzio nella comunicazione, tema della prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Sir ha raccolto alcune riflessioni di Michele Sorice, docente di sociologia della comunicazione e di comunicazione politica alla “Luiss Guido Carli” di Roma.
Se un principio è valido per tutto ciò che viene diffuso online, allora non si vede perché debbano esistere zone franche (blog, social network, siti amatoriali) nelle quali è possibile divulgare qualsiasi idea, opinione o giudizio senza doverne rispondere. È forse questo lo 'spirito del Web'?
Saper decifrare gli stimoli che arrivano dai mezzi di comunicazione: da giovedì 6 ottobre a Torino il corso nazionale di formazione dell'Aiart. In programma il saluto dell’arcivescovo Nosiglia e del sindaco Fassino, poi la riflessione di monsignor Pompili.
Radio Vaticana ha 80 anni, una «bella età», «giusta per riflettere», e «guardare al futuro», per «affrontare le nuove sfide». Lo ha ribadito padre Federico Lombardi, direttore generale dell’emittente, presentando a Roma i due volumi dedicati proprio agli 'Ottant’anni della Radio del Papa'.
Ci preoccupa, e quasi ci spaventa, un Paese in cui un delitto con una bella imputata diventa fiction e titolo cubitale, e un’amara sciagura di case mal costruite e burocrazia polverosa e cinque morti non interessa, o interessa molto meno.
Silenzio, Parola, Buona Notizia. Ci sono i fondamentali della comunicazione nel tema scelto da Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in calendario il 20 maggio 2012.
C’ è un silenzio che è: niente da dire, vuoto, ignoranza; oppure paura di dire, non volersi impicciare, non volere fastidi. Questo silenzio non serve a niente, e non comunica niente. Anzi, è pericoloso. Come lo sono l’ignoranza, la vigliaccheria, l’omertà, il menefreghismo, l’indifferenza.
Incombe ancora il «delitto mediatico». I periodici diocesani non hanno affatto assorbito la batosta dello scorso anno dovuta all’improvviso aumento delle tariffe postali, e già si profila un’altra tagliola per le misere risorse di tante pubblicazioni locali.