Silenzio, Parola, Buona Notizia. Ci sono i fondamentali della comunicazione nel tema scelto da Benedetto XVI per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in calendario il 20 maggio 2012.
C’ è un silenzio che è: niente da dire, vuoto, ignoranza; oppure paura di dire, non volersi impicciare, non volere fastidi. Questo silenzio non serve a niente, e non comunica niente. Anzi, è pericoloso. Come lo sono l’ignoranza, la vigliaccheria, l’omertà, il menefreghismo, l’indifferenza.
Incombe ancora il «delitto mediatico». I periodici diocesani non hanno affatto assorbito la batosta dello scorso anno dovuta all’improvviso aumento delle tariffe postali, e già si profila un’altra tagliola per le misere risorse di tante pubblicazioni locali.
Se il tema della prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali fosse una semplice contrapposizione del silenzio a questa nostra società dominata da continui rumori di fondo, potremmo dedurne uno sterile rimbrotto. Ma Bendetto XVI non è tipo da rimbrotti banali…
Teatro inedito, grande cinema, docu-reality sulla famiglia e sui monasteri, biografie illustri, arte e musica. Dal 3 ottobre Tv2000 rafforza il suo palinsesto con una programmazione ricca e di alta qualità, ma familiare e fruibile dal grande pubblico. Avvenire ha intervistato il Direttore Boffo.
“Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione” è il tema che Benedetto XVI ha scelto per la 46ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebrerà il prossimo 20 maggio, nella domenica che precede la Pentecoste.
Questione di pochi mesi e l’Italia si ritroverà ad essere meno pluralista e democratica. Senza un’inversione di tendenza, la scure del governo sui fondi per l’editoria cooperativa, non profit e di partito porterà alla chiusura di 100 testate, la perdita di 4mila posti, la scomparsa di 400 mila copie.
Il sesto Internet Governance Forum (Igf), apertosi martedì scorso a Nairobi. in Kenya, rappresenta un appuntamento da seguire con attenzione: la tecnologia, infatti, non è mai neutra, ma porta sempre con sé delle fortissime conseguenze nel modus vivendi della gente…
Così Luca Bernabei, direttore delle attività produttive della Lux Vide, che ieri ha parlato al RomaFictionFest, nell’incontro intitolato Tv e famiglia. «La cosa più terrificante della tv è che la guardi da solo – ha ricordato citando Sidney Lumet – e la solitudine è il grande problema della contemporaneità».
Mai come in queste giornate che annunciano l’autunno, Lucca mi è sembrata così bella e così piena di luce. Luce soprattutto spirituale. Viavai di gente, di spettatori attenti e curiosi, giovani soprattutto che si muovono da un angolo all’altro della città.