UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Una “casa che accoglie” in formato tabloid

Nel mondo dei media, dove la notizia non dura che lo spazio di qualche ora, il nuovo mensile della diocesi di Locri-Gerace Pancheidon. Casa che accoglie vuole essere un’antenna sul territorio della Locride, guardare alle sue fragilità e potenzialità «che si alimentano in una lunga tradizione di fede, che non può restare impenetrabile al tempo e alle esigenze di un mondo che cambia».
19 Maggio 2015

Nel mondo dei media, dove la notizia non dura che lo spazio di qualche ora, il nuovo mensile della diocesi di Locri-Gerace Pancheidon. Casa che accoglie vuole essere un’antenna sul territorio della Locride, guardare alle sue fragilità e potenzialità «che si alimentano in una lunga tradizione di fede, che non può restare impenetrabile al tempo e alle esigenze di un mondo che cambia». Questo l’obiettivo del giornale presentato alla diocesi sabato, vigilia della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, alla presenza anche del direttore dell’Ufficio comunicazioni delle Chiese calabresi, don Giovanni Scarpino, che ha ricordato come, mentre i giornali chiudono o sono in difficoltà, «qui si scommette su una nuova testata».Otto pagine tabloid, distribuito in 2mila copie con una rete di volontari, come spiega il direttore Giovanni Lucà. Per radicarsi sul territorio il nuovo periodico ha individuato un operatore in ognuna delle cinque vicarìe della diocesi. Così il giornale potrà raccontare – dice il vescovo Francesco Oliva che ha sostenuto questo progetto fin dal suo arrivo – le istanze e le problematiche della Locride e leggere «i fatti con l’occhio della fede», guardando «in profondità» e «discernendo limiti e risorse, negatività e bellezze, con lo sguardo di una comunità che non vuole lasciarsi irretire dalla paura del domani e vuole cogliere nelle ferite dell’umanità feritoie di speranza». La testata richiama la parabola del samaritano Pancheidon, «albergo», che «accoglie tutti». «È l’urgenza dei nostri tempi, di tutti i tempi. Accogliere! Lasciarsi accogliere, fare rete» stando vicino, scrive il direttore Lucà, a chi costruisce, mostrando «entrambi i volti, il bello e il brutto, senza reticenze. Vogliamo farlo per aiutare a crescere questo territorio, per favorire il confronto e il dialogo».

Raffaele Iaria