Celebrare i 60 anni del settimanale diocesano e i 25 della radio della diocesi di Cagliari. Dal 13 al 15 febbraio, in tre serate, la Chiesa cagliaritana propone altrettanti convegni con Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, e Vincenzo Morgante, neo-direttore di rete e di testata di Tv2000 e Radio InBlu.
La Chiesa di Cagliari ha mosso i primi passi nel mondo dell’editoria nell’ottobre del 1958 quando venne pubblicato Orientamenti, foglio con notizie dalla Chiesa universale quella locale. Qualche anno più tardi Orientamenti diventa NuovOrientamenti, cresce la foliazione e il numero dei collaboratori e diventa fucina per i giornalisti sardi. Nel 2004 il cambio di testata con l’arrivo dell’arcivescovo Giuseppe Mani che da vita all’attuale Il Portico. Tre nomi diversi ma un’unica missione: raccontare una Chiesa locale viva, animata da consacrati e laici impegnati nelle più svariate iniziative, senza trascurare gli aspetti socio-economici e culturali della Sardegna. Un giornale capace di prendere posizione ogni volta la che Chiesa cagliaritana ha voluto dire la sua.
A metà anni ’90 l’allora arcivescovo di Cagliari, il compianto Ottorino Pietro Alberti, fonda Radio Kalaritana, l’emittente diocesana nata grazie alla disponibilità di alcuni parroci che cedono gli impianti delle radio parrocchiali. Sotto la guida di don Antonio Serra, oggi cappellano degli italiani a Londra, la radio diocesana entra tra le prime emittenti regionali, capace di offrire informazione, musica, cultura e spiritualità, come recita il suoclaim. Spesso è la porta d’accesso alla realtà diocesana per politici, sindaca-listi, mondo del sindacato e del lavoro.
Radio Kalaritana ha aderito fin dalla sua nascita al circuito InBlu, diventando riferimento per le produzioni, per l’informazione e da alcuni anni anche come componente del comitato editoriale. Laboratorio per tanti giornalisti e tecnici, in questi 25 anni Radio Kalaritana ha ampliato il segnale coprendo quasi metà della Sardegna e oltrepassando i confini diocesani con il digitale terrestre Dab, come parte del Consorzio radiofonia digitale sardegna, e con il simulcast ascoltabile in tutto il mondo. L’informazione è la regina della produzioni, particolarmente apprezzata perché capace di dar voce a tutti, prediligendo gli ultimi.