UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Il cinema che viene”: cantiere aperto

A Lurisia Terme (CN) dal 30 luglio al 2 agosto il corso di formazione estivo su “Il cinema che viene”, organizzato da Ancci e Acec per giovani e adulti interessati all’animazione culturale in campo cinematografico e per animatori delle Sale della Comunità.
21 Luglio 2015

È vero che il cinema sta morendo sotto l’assalto dei nuovi media? È vero che i nuovi modi di produzione e consumo lo cambiano così radicalmente da trasformarlo in un’altra cosa? Come potranno essere, cosa offriranno i cinema del futuro? Quale contributo il cinema potrà offrire alla pastorale delle parrocchie e delle sale? Da queste domande nasce il corso di formazione estivo “Il cinema che viene”, per giovani e adulti interessati all’animazione culturale in campo cinematografico e per animatori delle Sale della Comunità.
Il corso, appuntamento di rilievo all'interno dell'attività associativa dell’Ancci (l’Associazione nazionale circoli cinematografici italiani),  in collaborazione con l’Acec, si terrà nella località di Lurisia Terme (CN) dal 30 luglio al 2 agosto. Nei quattro giorni di relazioni e laboratori con esperti di diversi settori (docenti, critici, animatori culturali e pastorali) si potrà sperimentare quanto il futuro sia possibile soltanto in una strategia d’insieme che non privilegia la tecnologia sui contenuti, o viceversa, ma che ne fa un sistema integrato e fluido capace di abitare in modo nuovo, e mai ideologico, il binomio “cultura e entertainment”.
«Siamo nell'epoca in cui si guardano più film – spiega Matteo Asti, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia – ma in cui la sala cinematografica rischia di sparire, in cui si scrivono più recensioni ma in cui il cinema sembra destinato ad essere soppiantato da altri medium più tecnologici e interattivi». Il prof. Asti che aprirà il corso sul tema “La galassia delle visioni: la fruizione cinematografica dal Café Lumière a Netflix” aiuterà i partecipanti a interrogarsi su come «si può parlare di cinema oltre la nostra idea di cinema, in che modo possiamo riconoscerlo e utilizzarlo in un universo di visioni più frammentario e complesso dove né i film né i luoghi ad esso deputati sembrano destinati a mantenere la forma che avevano in passato».
Su questo sfondo proseguiranno il dibattito e la formazione due critici cinematografici (Leonardo Margaglio e Claudio Villa) che evidenzieranno le nuove tendenze e contaminazioni tra cinema e serie-tv oltre a tutte le influenze, gli scambi e le evoluzione intercorse recentemente nel linguaggio filmico considerando in questo ambito i nuovi modelli di promozione del film e il ruolo, in tal senso, dei circoli cinematografici. Antonello Centomani, CEO di Movieday, presenterà l’esperienza di una piattaforma web di proiezioni su richiesta per proseguire l’approfondimento delle opportunità che consentono una reale concretizzazione della multiprogrammazione nelle sale.  
La seconda parte del corso proporrà ai partecipanti di immaginare queste sfide in abbinata a nuove tendenze del palinsesto che consentono di valorizzare caratteristiche peculiari dei circoli dell’Ancci e delle sale della comunità. Arianna Prevedello, responsabile progetti della Ufficio di pastorale della comunicazione della Diocesi di Padova, con Andrea Guglielmi, presbitero pastoralista della Diocesi di Vicenza, proporranno una giornata interamente dedicata al binomio “cinema e Bibbia”. I due relatori proporranno due laboratori: uno interamente dedicato ai fratelli Dardenne e alle categorie bibliche presenti nella loro filmografia e uno sulle dimensioni bibliche della corporeità e della sessualità ritrovabili nel cinema contemporaneo.   
Il corso terminerà, infine, con la conoscenza e lo scambio dei partecipanti con il regista Andrea Segre, un outsider di affermato valore nel panorama del cinema italiano. L’autore di importanti documentari sulla situazione implosiva del Mediterraneo (Mare chiuso, Come un uomo sulla terra, Il sangue verde) e di opere di finzione come Io sono Lì e La prima neve, è un autorevole e ulteriore punto di riferimento per affrontare le domande con cui si aprirà il corso Ancci sul futuro e l’identità del cinema e le sue fruizioni.