UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Archivio Segreto Vaticano

Si comincia a parlare di “Archivio Segreto Vaticano” dal 1610, quando papa Paolo V fa trasportare volumi fino ad allora conservati in sedi separate all’interno dell’unica attuale, entro i Palazzi Vaticani. Il termine “segreto” non designava qualcosa da tenere nascosto, ma piuttosto istituzioni o persone a stretto e diretto servizio di un principe. L’interpretazione migliore […]
21 Dicembre 2010
Si comincia a parlare di “Archivio Segreto Vaticano” dal 1610, quando papa Paolo V fa trasportare volumi fino ad allora conservati in sedi separate all’interno dell’unica attuale, entro i Palazzi Vaticani. Il termine “segreto” non designava qualcosa da tenere nascosto, ma piuttosto istituzioni o persone a stretto e diretto servizio di un principe. L’interpretazione migliore è dunque quella nell’accezione di “personale”, “riservato”, “privato”. Nonostante l’apertura a ricercatori e storici a partire dal 1881, l'archivio non cessa infatti di rimanere a tutti gli effetti «privato», ossia soggetto soltanto alle disposizioni dei pontefici romani.
Che l’archivio non sia segreto, poi, diviene ancor più palese navigando le pagine del sito web dedicato. Tradotto anche in altre 4 lingue (tedesco, spagnolo, francese e inglese), esso parte dal racconto dell’evoluzione della struttura nel tempo. Dopodiché, fornisce informazioni come il regolamento per l’accesso e gli orari di apertura, permette il download di modulistica utile e dell’indice dei fondi ed offre uno sguardo panoramico sui documenti conservati. Si apprende così che, attualmente, l’Archivio Segreto Vaticano preserva oltre 630 fondi archivistici, per un'estensione di 85 km lineari di scaffalatura, coprendo un arco cronologico continuo di oltre 800 anni di storia. Se il documento più antico risale alla fine dell’VIII sec., custodisce infatti una serie pressoché ininterrotta di documentazione a partire dal 1198.
Tra i contenuti di maggior impatto spicca la visita virtuale tra gli affreschi e i documenti più importanti dell’archivio, con immagini di ampio formato organizzate in base alle stanze di appartenenza. Trovano spazio, infine, alcune pagine riferite alla Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica ed altre incentrate su pubblicazioni prodotte, laboratori organizzati e progetti di collaborazione avviati.