UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Il Nuovo amico”: per le diocesi c’è futuro in pagina

Giornali, il digitale non basta: si rilancia «Il Nuovo Amico» voce di Pesaro, Fano e Urbino. Appuntamento per sabato 21 ottobre a Pesaro.
17 Ottobre 2017

Sarà il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia Città della Pieve e presidente della Cei, a tenere a battesimo il rilancio de "Il Nuovo Amico", settimanale delle diocesi di Pesaro, Fano e Urbino. L'appuntamento è per sabato 21 ottobre, alle 9, presso l'auditorium Pedrotti del Conservatorio Rossini di Pesaro, in occasione del convegno «Giornalismo di prossimità: gli 'occhiali' giusti per leggere le periferie». Tra i relatori dell'iniziativa, che vedrà la presenza di circa 600 persone provenienti da tutta la provincia, anche don Adriano Bianchi, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), e Francesco Ognibene, caporedattore di Avvenire. Nel corso della mattinata, moderata da Ernesto Preziosi, verrà presentata anche la nuova direzione editoriale e il restyling grafico studiato insieme al settimanale diocesano di Brescia, La Voce del Popolo, e La Voce Misena della diocesi di Senigallia.
Fondato nel 1903, Il Nuovo Amico distribuisce seimila copie settimanali su una provincia di circa 350mila abitanti. Ma ha ancora senso, nell' era 2.0, rilanciare un progetto di comunicazione investendo sulla carta? Anzitutto va detto che già da diversi anni Il Nuovo Amico realizza un tipo di informazione integrata sul Web: app digitale e profili social. Ma a spiegare la scelta di rinnovamento sono monsignor Piero Coccia, arcivescovo di Pesaro, monsignor Armando Trasarti, vescovo di Fano-Fossombrone- Cagli-Pergola, e monsignor Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino-Urbania- Sant'Angelo in Vado. «Il digitale da solo non basta - scrivono nell'editoriale in uscita il prossimo 22 ottobre - e Il Nuovo Amico è un'eredità da non disperdere. Il nostro è uno dei pochissimi giornali in cui convivono tre diocesi; una scelta lungimirante fatta più di trent'anni fa, i cui benefici oggi non ricadono solo sul versante economico ma si riflettono sulla crescita, il confronto e il dialogo delle nostre comunità diocesane».
A fare eco alle parole dei vescovi è il presidente della Fisc. «Non c'è dubbio - dice don Adriano Bianchi - che anche per tante altre zone d'Italia questo modello non solo sarebbe auspicabile in un tempo di risorse limitate ma potrebbe aprire la strada a un rinnovamento e a un rilancio concreto dell' editoria del territorio. È un vero peccato constatare che alcune chiusure dei nostri giornali trovino più ragione nella mancata disponibilità di collaborare tra persone e soggetti ecclesiali che non in una reale valutazione di un progetto editoriale condiviso e sostenibile».
Oggi Il Nuovo Amico è uno strumento di collegamento pastorale ma anche di aggregazione civile. Dalle sue pagine esce la voce dei detenuti della casa circondariale di Pesaro che realizzano l'inserto mensile Penna Libera Tutti e Il Mondo a Quadretti dal carcere di Fossombrone. Esperienze che il 21 ottobre verranno testimoniate da alcuni detenuti. Ma il rilancio de Il Nuovo Amico passa anche attraverso i giovani. Grazie all'alternanza scuolalavoro, il Liceo Mamiani di Pesaro sta curando una ricerca e l' allestimento di una mostra itinerante sulla storia del settimanale interdiocesano. Inoltre a Fano, il 6 novembre, il Liceo Torelli ospiterà la decima edizione del Premio giornalistico Valerio Volpini che Il Nuovo Amico assegna quest'anno a Giusy Versace. Infine va sottolineata la stretta collaborazione con l'Università Carlo Bo di Urbino, che nei prossimi mesi aprirà le porte a un seminario di studi dedicato proprio al Nuovo Amico e alla stampa cattolica.
(Roberto Mazzoli)

da Avvenire del 17 ottobre 2017, pag. 19