La scorsa settimana in Vaticano, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone ha presieduto l’Eucaristia per i dipendenti dell’Osservatore Romano e della Tipografia Vaticana. Il porporato ha definito l’Osservatore Romano e la Tipografia Vaticana «utilissimi al Santo Padre per diffondere e stampare nella mente e nei cuori degli uomini – oltre che sulla carta – i contenuti del suo magistero». Un compito che per il segretario di Stato è ancor più urgente al giorno d’oggi, quando la società consumistica, soprattutto attraverso la televisione ed il cinema, alimenta il pessimismo ed esalta la malvagità. Di qui l’invito a non perdersi nei «se» e nei «ma», ma a rimboccarsi ogni giorno le maniche come faceva Don Bosco: un invito «ad una laboriosità gioiosa, all’ottimismo, nonostante le ombre e la complessità del nostro vivere contemporaneo». Bertone ha poi elogiato l’impegno dell’Osservatore Romano nell’ascoltare e nel far parlare le voci controcorrente che non si rassegnano «a rincorrere solo la prosperità materiale e immergersi sempre più nel materialismo consumistico»: «come non riconoscere – ha affermato – lo sforzo intelligente e creativo per cercare dappertutto i segni di speranza e per valorizzare le virtù cristiane che illuminano come scintille il grigiore della mediocrità o della banalità». In conclusione il porporato ha incoraggiato gli sforzi che puntano ad una diffusione sempre più ampia del quotidiano della Santa Sede, ricordando inoltre che la Tipografia Vaticana si è dotata di moderne macchine che le consentiranno un alto livello di prestazioni nelle pubblicazioni.
