UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Un software su due in Italia è contraffatto”

Gli italiani sono per il software originale, in teoria. Sette su dieci dicono che solo un programma 'regolare' garantisce sicurezza, stabilità e semplicità di aggiornamento. Quando però è il momento di aprire il portafoglio le prospettive cambiano...
18 Novembre 2010
Gli italiani sono per il software originale, in teoria. Sette su dieci dicono che solo un programma 'regolare' garantisce sicurezza, stabilità e semplicità di aggiornamento. Sei su dieci vorrebbero che lo Stato fosse più duro nella sua lotta alla pirateria. E otto su dieci se dovessero suggerire cosa fare a un amico che deve scegliere tra un software originale a pagamento e uno 'piratato' ma gratuito spingerebbero sicuramente per la legalità. Quando però è il momento di aprire il portafoglio le prospettive cambiano. Si spiega solo così il contrasto tra questi risultati di un sondaggio condotto dalla Microsoft per la sua 'Consumer Action Day' (una giornata contro la pirateria) e le realtà dei fatti, che vede il nostro Paese ai vertici della classifica europea della pirateria (ci è davanti solo la Grecia) con il 49% dei software installati che non sono originali. «La cosa preoccupante è che gli italiani conoscono i rischi, sanno che è illegale, ma sentono che tanto non li punirà mai nessuno» dice Matteo Mille, direttore della Divisione Genuine Software di Microsoft Italia. La pirateria non è un problema solo per chi produce o vende software. Secondo un’indagine di Idc se si riuscisse a ridurre del 10% il giro d’affari della pirateria (oggi a 1,2 miliardi di euro) si creerebbero 7.500 nuovi posti di lavoro in Italia e si sbloccherebbero oltre 1,2 miliardi di euro entrate fiscali entro il 2013.
E in realtà non è nemmeno un problema di leggi: Mille ricorda che chi usa software pirata «per ottenere un vantaggio economico» rischia sanzioni che possono arrivare anche a 775 mila euro. La pirateria è invece una «questione di 'furbizie'» e per questo Microsoft combatte la contraffazione soprattutto usando l’arma dell’educazione. Ma c’è molto lavoro da fare. All’ultimo Smau, Microsoft ha messo in piedi uno stand in cui un’azienda fittizia regalava versioni contraffatte di «Office 2010» agli avventori. Qualcuno si è stupito, pochi non hanno approfittato dell’inaspettata occasione illecita. L’azienda ha filmato tutto (nascondendo i volti) e hanno messo il video su Internet. La risposta più comune alle ragazze che proponevano un cd? «Me ne dia due».