UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

ASAF AVIDAN: “Anagnorisis” (Telmavar)

Un album concepito in Italia, ma realizzato in Israele, nella sua Tel Aviv.
9 Novembre 2020

Un album concepito in Italia, ma realizzato in Israele, nella sua Tel Aviv.

Avidan approda al suo quarto capitolo discografico con un disco di gran pregio come del resto era lecito attendersi da una delle penne e delle voci più intense del global-pop contemporaneo.

Il neo quarantenne Asaf, scampato di recente a un cancro, s’è riaffacciato sulle scene dopo un annetto di quiete riflessiva e rigenerante; costretto dal coronavirus a una lunga vacanza nel suo casale nella campagna marchigiana, è tornato con la sua vocalità così personale e inimitabile, per offrire al mondo una manciata di nuove canzoni di grande suggestione.

Anagnoris – in italiano “agnizione”, ovvero quel che per Aristotele era lo svelamento della reale identità di un personaggio che segna la svolta di una narrazione – è un album orgogliosamente autarchico dove il Nostro rivela e mette in gioco le sue molteplici corde espressive, spaziando dalla ballad modernista al soul-blues, dall’intimismo cantautorale al melodismo più poppeggiante; idem dicasi per i sentimenti e gli sfondi emotivi che nutrono questi dieci nuove canzoni, che spaziano dallo struggimento a una tenerezza intrisa di speranza. Nella sua varietà di registri un album di grande fascino che suona come l’ennesima  conferma di uno dei talenti più limpidi ed originali del pop odierno.

Covid permettendo, l’album sarà proposto anche dal vivo in un tour che dovrebbe riportarlo in Italia nel prossimo febbraio.

 

Franz Coriasco