Fotocopie
“Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”, scriveva Carlo Acutis, il ragazzo morto a 15 anni e dichiarato venerabile da Papa Francesco. Di lui il Santo Padre parla nell’Esortazione post-sinodale Christus vivit, pubblicata ieri e rivolta ai giovani e all’intero popolo di Dio.
“Ti ricordo – leggiamo nel testo – la buona notizia che ci è stata donata il mattino della Risurrezione: che in tutte le situazioni buie e dolorose c’è una via d’uscita. Ad esempio, è vero che il mondo digitale può esporti al rischio di chiuderti in te stesso, dell’isolamento o del piacere vuoto. Ma non dimenticare che ci sono giovani che anche in questi ambiti sono creativi e a volte geniali. È il caso del giovane Venerabile Carlo Acutis. Egli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”.
Oggi riposa ad Assisi, la città di Francesco: vite non ripiegate le loro, semmai soltanto spogliate di ciò che passa.
d. Ivan