Memoria è dialogo
“Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia.
Il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2020 ci consegna diversi spunti di riflessione. Come ogni anno, avremo modo di approfondirli nei mesi che seguiranno la pubblicazione del messaggio, ma al momento ne possiamo cogliere almeno due che si tengono a vicenda e ci pro-vocano in quanto comunicatori.
Innanzitutto l’importanza della memoria per la comunicazione odierna: leggere l’attualità contestualizzandola nella storia e afferrare il frammento riconducendolo all'insieme non sono semplici slogan, ma un programma di lavoro. Senza memoria, non c’è identità. E questo vale soprattutto per un mondo, quello dell’informazione, i cui confini - sotto la spinta delle moderne tecnologie - diventano sempre più labili.
C’è, poi, un secondo spunto: la memoria non è statica, ma dinamica. E in questa sua dinamicità permette lo sviluppo del dialogo tra le generazioni. Una sfida, questa, da vivere appieno: se colta nella sua essenza, infatti, ne beneficerà tutta la società che verrà ricomposta e pacificata nelle sue mille sfaccettature.
Vincenzo