Paura e risposta
Scrivo al termine di una giornata raccontata dai media con l’inchiostro della paura che assedia l’Europa. Il martirio di p. Jacques abbatte prepotentemente distanze geografiche e culturali, fino a congiungere una cittadina della Normandia con Aleppo, Mosul, Qamishli... È una prossimità dalla quale invano ci si vorrebbe sottrarre, erigendo barriere e confini o agitando lo spettro di una guerra di religione.
Scrivo da Cracovia, sulla scorta delle prime parole di Papa Francesco: invitano a partire dalla propria identità per animare il dialogo, a far prevalere la memoria ‘buona’, a trasformare le difficoltà in opportunità; ad accogliere la vita in ogni suo stadio e in ogni suo volto.
In una città intrecciata dalle lingue del mondo, la Chiesa si fa pellegrina, la mano in quella dei giovani. Con loro pone segni di preghiera, gesti di riconciliazione, pace e festa, cultura dell’incontro. Sono già la risposta di domani, la più profonda, l’unica possibile.
d. Ivan