UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

A casa e in classe, al fianco dei genitori

A Montecassiano (provincia e diocesi di Macerata) nasce un’alleanza fra parrocchia, famiglie e scuola, con un progetto realizzato da due insegnanti della Scuola primaria Via Carducci, nell’Istituto comprensivo «G. Cingolani». Due insegnanti, Laura Palmucci e Mariola Stacchiotti, partendo da un’iniziativa gestita dalle famiglie di una parrocchia hanno proposto alla scuola un progetto ministeriale per bambini e genitori, riuscendo con l’aiuto della dirigente a farlo rientrare nel Piano «Scuola digitale» del Ministero dell’Università e della Ricerca.
2 Dicembre 2014

A Montecassiano (provincia e diocesi di Macerata) nasce un’alleanza fra parrocchia, famiglie e scuola, con un progetto realizzato da due insegnanti della Scuola primaria Via Carducci, nell’Istituto comprensivo «G. Cingolani». Due insegnanti, Laura Palmucci e Mariola Stacchiotti, partendo da un’iniziativa gestita dalle famiglie di una parrocchia hanno proposto alla scuola un progetto ministeriale per bambini e genitori, riuscendo con l’aiuto della dirigente a farlo rientrare nel Piano «Scuola digitale» del Ministero dell’Università e della Ricerca. Risultato: sono arrivati i fondi per adeguare lo spazio scolastico agli standard di «Cl@ssi 2.0», con una lavagna elettronica (Lim) e le postazioni di computer per l’insegnante e gli alunni. «Il valore aggiunto – spiega Palmucci – è venuto dal coinvolgimento dei genitori, attraverso l’Aiart, con un primo incontro a inizio anno, un sabato pomeriggio, nel centro pastorale di Montecassiano, con in più cena condivisa. La cosa bella è stata che, galvanizzata dall’idea, all’iniziativa ha voluto aderire anche un’altra classe formalmente non interessata al progetto. C’era anche il parroco, che ha colto la rara opportunità di mettere in sinergia comunità parrocchiale, famiglie e mondo della scuola.«È stato un momento molto bello, perché abbiamo concordato la presenza dei bambini e si è avuta l’esatta percezione di cosa debba essere una comunità educante. Si è realizzata una bella sintonia fra genitori e bambini, partendo dal linguaggio con cui sono stati tradotti gli stimoli. I bambini sono rimasti colpiti in particolare da come nei media, nella pubblicità, sia sfruttata l’immagine della donna e dei bambini, anche senza necessità e soprattutto con inutili manipolazioni».
«In definitiva – conclude Laura – vogliamo aiutare le nuove generazioni a usare in modo consapevole le nuove tecnologie e accompagnare le famiglie a conoscere questo mondo e le sue dinamiche. Così, oltre a navigare, si acquisiscono competenze quali la comunicazione, la collaborazione e la condivisione di materiali, tempi, spazi e sentimenti, oltre al potenziamento dello spirito critico».