UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

A Matera comunicatori a confronto

A conclusione del 3° Corso per animatori della comunicazione e della cultura ed in occasione della ricorrenza della 47^ Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali, l’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina ha organizzato un incontro-dibattito martedì 14 maggio alle ore 18:00, presso la Casa di spiritualità S. Anna, sul tema: “Reti sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione” che è stato oggetto di approfondimento nello stesso Corso animatori.
9 Maggio 2013
A conclusione del 3° Corso per animatori della comunicazione e della cultura ed in occasione della ricorrenza della 47^ Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali, l’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina ha organizzato un incontro-dibattito martedì 14 maggio alle ore 18:00, presso la Casa di spiritualità S. Anna, sul tema: “Reti sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione” che è stato oggetto di approfondimento nello stesso Corso animatori. Saranno presenti i corsisti delle tre edizioni, la redazione della testata diocesana Logos e i soci dell’Aiart di Matera. Nell’incontro, gli operatori diocesani della comunicazione si confronteranno sull’attuale tematica degli ambienti digitali, anche alla luce delle problematiche pastorali. Sarà messa a fuoco la figura dell’operatore della comunicazione e della cultura che, per il Direttorio Comunicazione Missione, esplica una funzione strategica sia per interagire con i più giovani ma anche per fornire il suo apporto nelle attività ordinarie di una moderna parrocchia. L’arcivescovo mons. Salvatore Ligorio punta molto sulla formazione degli operatori pastorali ed ha promosso la terza edizione del Corso evidenziando, in sintonia con il Messaggio di Papa Benedetto XVI, che “la Rete è un mondo in cui emerge una piazza dove le persone condividono idee ed opinioni tanto da far sorgere forme di socialità da cui la Chiesa non può estraniarsi”.