UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

A Milano il Convegno dei direttori e collaboratori Ucs

“Lo sguardo quotidiano. I cattolici, l’informazione, la realtà” è il titolo del prossimo convegno dei direttori e dei collaboratori degli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali. Si terrà dall’8 al 10 maggio 2008 a Milano e vedrà la presenza di esperti, giornalisti e studiosi dei mass media. Si aprirà con la relazione del cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, sulla “nuova stagione del progetto culturale e i media cattolici al servizio della coscienza credente. Sarà anche l’occasione per ricordare i 40 anni del quotidiano Avvenire, i 20 anni dell’Agenzia Sir, i 10 anni della tivù satellitare Sat 2000.
21 Febbraio 2008

“Lo sguardo quotidiano. I cattolici, l’informazione, la realtà” è il titolo del prossimo convegno dei direttori e dei collaboratori degli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali. Si terrà dall’8 al 10 maggio 2008 a Milano e vedrà la presenza di esperti, giornalisti e studiosi dei mass media. Si aprirà con la relazione del cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, sulla “nuova stagione del progetto culturale e i media cattolici al servizio della coscienza credente.
 Sarà anche l’occasione per ricordare i 40 anni del quotidiano Avvenire, i 20 anni dell’Agenzia Sir, i 10 anni della tivù satellitare Sat 2000. 

“Si ha sempre più spesso l’impressione che la galassia dei media informativi vada per proprio conto rispetto alla vita del mondo reale – sottolinea il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, don Domenico Pompili -. A segnalarlo non sono solo le voci che emergono dalle micro-rilevazioni che ognuno può fare attorno a sé. Lo dicono pure alcuni tra gli analisti più acuti della scena internazionale.

In Italia questo fenomeno ha probabilmente delle connotazioni specifiche, legate in parte al carattere nazionale: la partigianeria del filtro politico che diventa discrimine per leggere la realtà intera, e una contaminazione progressiva dei linguaggi d’intrattenimento che finisce per privilegiare il sensazionalismo quando non il gossip”.