UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Abitare
la Rete,
senza paura

La pagina "Giovani GMG" di Avvenire del 29 gennaio, ci invita a riflettere su come Facebook, Twitter, WhatsApp, Instagram, YouTube... possano diventare per i giovani concreti luoghi di annuncio e testimonianza della gioia del Vangelo, come ha chiesto Francesco nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
29 Gennaio 2014

«Non abbiate timore di farvi cittadini dell’am­biente digitale», ci ha detto papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondia­le delle comunicazioni sociali. Siate sinceri: voi, in fon­do, lo sapevate già. Voi che abitate il Web da tempo, vi­sto che siete cresciuti quando già esisteva. Voi che come tutti i giovani ci mettete il quinto del tempo degli adul­ti (per non dire ancora meno) a imparare le «nuove tec­nologie ». Voi che non avete mai paura delle novità e che usate Facebook, Twitter (un po’ meno), Instagram, What­sApp e tanti altri «luoghi» della Rete.
È soprattutto a voi che papa Francesco lancia una gran­de sfida: portare il vostro entusiasmo, il vostro coraggio, la vostra allegria e soprattutto la vostra speranza nel mon­do digitale. E ancora: diventare «buoni samaritani nelle strade digitali, portando olio profumato per il dolore e vino buono per l’allegria».
La Rete, lo sperimentate ogni giorno, è un ambiente do­ve si può trovare di tutto. Cose sublimi e orrende, pen­sieri alti che fanno volare cuore e anima, e meschinità di infimo livello; gesti e parole d’amore come violenza e cat­tiverie. Perché l’ambiente, qualunque ambiente, è fatto innanzitutto dalle persone. Sta a loro, a ognuno di noi e di voi, decidere con quale stile abitarlo.
Un punto però non va sottovalutato: il Web non è solo una sorta di elettrodomestico evoluto, uno strumento tec­nologico al nostro servizio, ma un potente acceleratore. Un amplificatore del bene e del male. Averne paura ser­ve a poco. Ma anche sottovalutarlo rischia di trasformarsi in un grande errore. Per usarlo al meglio, per abitarlo con lo stile dei cristiani dobbiamo usare l’intelligenza.
Per questo papa Francesco ci ha ricordato che «non ba­sta passare lungo le 'strade' digitali, cioè semplicemen­te essere connessi: occorre che la connessione sia ac­compagnata dall’incontro vero». Perché «anche il mon­do dei media non può essere alieno dalla cura per l’u­manità, ed è chiamato a esprimere tenerezza. La rete di­gitale può essere un luogo ricco di umanità, non una re­te di fili ma di persone umane». Usare bene i social network, WhatsApp e tutte le novità che nascono sulla Rete significa comunicare l’allegria, la speranza e la Buona Novella. Senza paura di apparire 'de­boli' o 'fuori moda'. Ma con la consapevolezza «che la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiunge­re le periferie esistenziali». Cioè, il nostro prossimo.

di Gigio Rancilio