UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Accordo tra la Segreteria per la comunicazione e i Gesuiti

Importante accordo in Vaticano giovedì 21 settembre: da una parte il prefetto della Segreteria per la comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, e dall'altra padre Juan Antonio Guerrero Alves, delegato del preposito generale della Compagnia di Gesù.
21 Settembre 2017

Importante firma in Vaticano giovedì 21 settembre. Il prefetto della Segreteria per la comunicazione (SpC), mons. Dario Edoardo Viganò, e padre Juan Antonio Guerrero Alves, delegato del preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa Abascal, hanno siglato l’accordo tra il nuovo dicastero della Santa Sede, voluto da papa Francesco nel 2015 per avviare il processo di riforma dei media, e l’ordine dei Gesuiti, una presenza feconda nella storia della comunicazione vaticana. Il Sir ha potuto incontrare mons. Dario E. Viganò in occasione della firma.

È un accordo importante, nell’iter di riforma dei media vaticani, quello tra SpC e Gesuiti. Mons. Viganò, cosa può dirci in merito?
La convenzione firmata oggi è l’esito di un lento processo di comprensione di una nuova situazione, di come la Compagnia di Gesù possa continuare a servire la Chiesa nella missione apostolica di annunciare il Vangelo in una nuova realtà, appunto la Segreteria per la comunicazione. Come infatti ha ricordato Papa Francesco menzionando la Segreteria: “Non si tratta di un coordinamento o di una fusione di precedenti Dicasteri, ma di costruire una vera e propria istituzione ex novo”.

Come è stata raggiunta l’intesa? Quali i suoi interlocutori?
Per questo accordo sono davvero grato alla Compagnia di Gesù, al Generale padre Arturo Sosa Abascal e al suo delegato padre Juan Antonio Guerrero Alves, per lo stile di discernimento compiuto. Posso esprimere la gratitudine non solo mia personale o del Dicastero, ma anche del Santo Padre, che ho sempre tenuto informato sui passi di tale rinnovata presenza dei padri gesuiti nella nuova realtà comunicativa.

Un lavoro condotto in sinergia con la Segreteria di Stato, come lei sempre sottolinea?
Un ringraziamento particolare va di certo alla Segreteria di Stato, che accompagna la riforma generale della Curia e, dunque, anche la riforma del sistema dei media, secondo quando determinato dal Santo Padre. Nello specifico, la Segreteria di Stato ha indicato anche i criteri con i quali il Dicastero nel complesso processo di attuazione della Riforma dovrà comportarsi con altre famiglie religiose. Un aiuto al discernimento in vista dei prossimi passi che dovremo compiere.

Storica presenza nella comunicazione della Santa Sede, i Gesuiti rilanciano dunque oggi il loro impegno nell’accompagnare la riforma.
Di strada ne è stata fatta molta dal lontano 1931, anno della nascita della Radio Vaticana con Papa Pio XI e Guglielmo Marconi. I Gesuiti, anche per la presenza internazionale in una casa vicina alla stazione della Radio, hanno alimentato nel tempo le fila dei redattori portando i messaggi del Papa in ogni angolo del mondo. Un ricordo proprio di questi giorni: lo scorso 18 settembre abbiamo festeggiato padre Antonio Stefanizzi, storico direttore della Radio Vaticana, ringraziando Dio Padre per i suoi cento anni di vita. Il suo ministero alla Radio lo ha svolto in un momento di particolare forza rinnovatrice della Chiesa, durante il Concilio Ecumenico Vaticano II. Fu proprio lui, diremmo oggi, a porre il radioascoltatore al centro della sua missione. Con interviste, servizi e approfondimenti, padre Stefanizzi ha tradotto e divulgato il lavoro che veniva svolto nell’aula conciliare al mondo fuori, senza narrazioni differenti ma secondo una corretta ermeneutica spirituale, come del resto hanno ricordato bene il Papa emerito Benedetto e Papa Francesco. E proprio secondo lo spirito che lo ha animato, ci troviamo oggi a firmare la convenzione tra la Segreteria per la Comunicazione e la Compagnia di Gesù.