UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Acec: il grande cinema
per crescere

Dal primo aprile al 15 giugno la rassegna nazionale "Il tempo delle scelte - La sfida educativa" coinvolgerà 51 sale della comunità in tutta Italia, molte delle quali digitalizzate, con un cartellone di film importanti, spettacoli teatra­li, concerti e tavole rotonde intorno al tema della formazione educativa.
28 Marzo 2011
Si va dal film sull’aldilà di Clint Eastwood Hereafter a Una scon­finata giovinezza di Pupi Avati, passando per titoli spiazzanti come La pecora nera di Ascanio Celestini. Questi solo alcuni dei 55 film di qua­lità che faranno parte della rassegna nazionale Il tempo delle scelte - La sfida educativa. Dal primo aprile al 15 giugno coinvolgerà 51 sale della comunità in tutta Italia (nell'allegato trovate l'elenco), molte delle quali digitalizzate, con un cartellone di film importanti, spettacoli teatra­li, concerti e tavole rotonde intorno al tema della formazione educativa come percorso cul­turale per la crescita interiore dell’indivi­duo.
Per il settimo anno, Acec (Associazione Cattolica esercenti Cinema), in collabo­razione con il Pro­getto culturale della Cei e il Ministero per i beni e le Attività culturali, si impegna ad offrire spunti di riflessione attraverso l’intratteni­mento culturale.
«L’educazione è u­na delle grandi emergenze del no­stro Paese – spiega il segretario ge­nerale dell’Acec Francesco Giraldo – . Non è solo un problema di istru­zione o di avviamento al lavoro, è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli».
Dunque, perché non unire diverse generazioni davanti al grande scher­mo attraverso film di grande richia­mo? Nel cartellone proposto dall’A­cec, infatti, troviamo il plurivincito­re di Oscar Il discorso del re di Tom Hooper, il fantasioso Alice in Won­derland di Tim Burton, American li­fe di Sam Mendes, Billy Elliot di Stephen Daldry, e gli italiani Cateri­na va in città di Paolo Virzì e Mio fra­tello è figlio unico di Daniele Lu­chetti.
«Sono circa mille le sale della comu­nità sparse in tutta Italia – spiega Gi­raldo –, più del 54% si trova in co­muni con meno di diecimila abitan­ti e sono quindi fortemente legate al territorio e alle famiglie, se contia­mo che il loro target va dai 35 ai 45 anni».
Insomma, dei veri e propri centri di aggregazione do­ve c’è ancora spazio per il cinema come proposta culturale.
«In alcune città so­no rimaste come u­niche sale d’essai – aggiunge il segreta­rio dell’Acec –. Anzi, molte case distribu­trici le contattano per proporre i film di qualità schiacciati dai blockbuster».
Dunque, le sale selezionate attra­verso un bando di concorso, faran­no parte di questa rassegna dedica­ta al «tempo delle scelte» e potran­no attingere dai titoli cinematogra­fici indicati dagli organizzatori sul tema. Ad ogni sala spetterà poi il compito di organizzare dibattiti con personaggi della cultura e dello spet­tacolo, di coinvolgere le scuole e i cit­tadini, certi di fare parte di un’ini­ziativa a livello nazionale. Ma come sono stati scelti dall’Acec i film da proporre?
«La scelta è stata fatta su film che mettessero in di­scussione la società – aggiunge Gi­raldo –. Alcuni titoli sono spiazzan­ti? È lo sguardo cattolico che deve es­sere spiazzante, se no si corre il ri­schio dell’autoreferenzialità. La dif­ficoltà non è dare risposte, ma por­re delle domande che facciano sor­gere dei dubbi. Il pubblico, sia cre­dente che non credente, apprezza perché in questa iniziativa trova un luogo dove riesce a parlare di fede attraverso un linguaggio attuale».
Quindi il cinema di oggi, fra un ko­lossal e un cinepanettone, sa anco­ra parlare alle coscienze?
«Certa­mente, anzi, il cinema italiano, coi suoi alti e bassi, ha una capacità in­nata di raccontare il sociale. A volte con esiti straordinari. Per esempio, fra quelli da noi scelti, L’uomo che verrà di Giorgio Diritti e Il figlio più piccolo di Pupi Avati».
Quali sono i film da non perdere in questa rasse­gna?
«Il discorso del re che è una chia­ra educazione alla responsabilità e La donna che canta - Incendies di De­nis Villeneuve, storia di una madre che ha costruito la sua vita difficile sul perdono e l’onore. Due grandi e­sempi di cinema con l’anima».