UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Acireale scommette sui media

«La nostra fede ha bisogno dei nuovi linguaggi at­traverso cui la civiltà si sta costruendo». Così mon­signor Antonino Raspanti, novello ve­scovo di Acireale, spiega come vede il rap­porto tra i nuovi media e il Vangelo, a par­tire dalla sua esperienza personale di «cit­tadino digitale».
20 Dicembre 2011
«La nostra fede ha bisogno di essere 'reinculturata', ha bi­sogno dei nuovi linguaggi at­traverso cui la civiltà si sta costruendo. Il Vangelo si ambienta anche nelle nuove modalità di comunicazione». Così mon­signor Antonino Raspanti, novello ve­scovo di Acireale, spiega come vede il rap­porto tra i nuovi media e il Vangelo, a par­tire dalla sua esperienza personale di «cit­tadino digitale». «Tra i media – racconta – faccio uso di alcuni quotidiani che leg­go su carta e soprattutto online. Sull’iPad leggo principalmente Avvenire, l’Osser­vatore Romano. Di Avvenire online, in particolare, amo condividere su Face­book o Twitter gli articoli culturali. Soli­tamente tra i 30 e i 50 miei amici leggo­no la pagina di Avvenire che condivido sul mio profilo di Facebook. Mi sembra una modalità efficace di diffonderlo». La dio­cesi dispone di un sito, della rubrica «Informadiocesi» all’interno di una tv lo­cale e della collaborazione col periodico «La voce dello Jonio». Monsignor Ra­spanti pensa ora a una sorta di laborato­rio, di «redazione plurimediale» in cui possa circolare la consapevolezza che at­traverso i media sta cambiando la per­cezione della realtà e quindi si fa strada un nuovo modo di essere e di pensare.