UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Addio a Luigi Cipriani, padre nobile dell’Acec

Con il suo impegno, Cipriani ha aiutato l’Acec a tessere il filo della memoria e ha contribuito a costruire l’identità delle Sale della comunità.
21 Dicembre 2020

È morto il 21 dicembre, colpito da Covid, Luigi Cipriani, classe 1927, esponente di spicco dell’associazionismo cattolico, “insostituibile padre nobile dell’Acec”, come si legge sul sito dell’Associazione cattolica esercenti cinema. “La sua militanza civile e sociale era iniziata in gioventù, con la partecipazione ai Comitati civici per la campagna elettorale del 1948, seguita dall’ingresso nella dirigenza dell’Azione Cattolica, che lasciò per entrare in Acec, cui ha dedicato la sua intera vita lavorativa – ricorda l’Acec -. Grande sostenitore e amico di mons. Luigi Pignatiello, primo fautore della moderna idea di ‘sala della comunità’ (che andava in quegli anni a sostituirsi a quella di ‘sala parrocchiale’), Cipriani ne fu l’esecutore e realizzatore, rendendola realtà concreta e praticabile nei lunghi anni in cui fu segretario generale dell’Acec (di cui fu anche, per un breve periodo, vice presidente)”.

Al lavoro di Cipriani e alla sua costante presenza ai tavoli istituzionali si deve – tra gli altri traguardi raggiunti – “il riconoscimento della definizione di ‘sala della comunità’ nella Legge cinema del 1994”. “La competenza con cui ha guidato l’Associazione, la sua lucidità di pensiero, il garbo, la pazienza e l’eleganza come tratti umani distintivi, che accompagnavano la sua decisiva capacità di dialogare con interlocutori diversi, rimarranno un segno indelebile nelle pagine della storia dell’Acec, che ne sentirà profondamente la mancanza”.

Cipriani “ha segnato profondamente l’Acec e tutta la galassia delle Sale della comunità, incidendo in passaggi cruciali e decisivi che hanno portato a un salto di qualità complessivo. La sua morte certamente rattrista e addolora; allo stesso tempo, però, suscita quel sentimento di gratitudine per quanto ha vissuto e testimoniato”, dichiara Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei. “Ho avuto modo di rivedere Luigi lo scorso anno, in occasione del 70° anniversario dell’Acec; era da un po’ di tempo che non lo incontravo. Avvicinandolo e ascoltando le sue parole – aggiunge Corrado al Sir -, ho confermato la mia sensazione di trovarmi davanti a un uomo buono, costruttore di rapporti e cesellatore di legami forti”. Cipriani, conclude, “ha aiutato l’Acec, in tutti questi anni, a tessere il filo della memoria, impedendo di cadere nella trappola della ‘dittatura del presente’. Ecco perché ha contribuito a costruire l’identità delle Sale della comunità”.