Già l’anno scorso avevo inviato, senza successo, il modulo di iscrizione al corso per animatori della comunicazione e della cultura promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Università Lateranense: troppo tardi, le iscrizioni erano da poco state chiuse.
Un mese e mezzo fa, ho incontrato per caso una signora che ha partecipato a quel corso e, consegnandomi del materiale pubblicitario sulle sale della comunità, mi ha anche detto che erano aperte le iscrizioni per la nuova edizione che sarebbe iniziata a gennaio 2010. Sono tornato sul sito dell’Anicec, ho compilato il modulo di richiesta di iscrizione in linea e questa volta ho ottenuto risposta affermativa. Cinquecento euro per iscriversi non sono poco, ma un 'alto corso' di e-learning merita la spesa.
Quando un anno fa avevo letto il pieghevole che descriveva il corso, mi aveva colpito l’idea di frequentarlo senza avere vincoli di orario, senza dovermi muovere da casa per assicurare la presenza e avendo comunque la possibilità di imparare sfruttando internet. Mi ha anche sfiorato l’idea (solo per un attimo) di poter sbadigliare a un passaggio più noioso senza che l’insegnante se la prenda troppo a male. Ho però scoperto che i 'prof' si muovono nel virtuale, ma ti tengono d’occhio utilizzando una piattaforma per monitorare frequenza, attività formative, tempo di fruizione, verifiche. Ci sono anche queste purtroppo, ma dal momento che mi sono iscritto più che altro per curiosità la cosa non mi preoccupa molto, mi interessa piuttosto sentire cosa mi diranno nel presentarmi la storia delle idee di modernità e postmodernità, gli elementi di psicologia sociale, di legislazione delle attività culturali e dello spettacolo, il marketing della cultura e, piatto forte, il 'profilo dell’animatore della cultura' che, in quanto responsabile di un ufficio diocesano delle comunicazioni sociali, non posso ignorare. Verso la conclusione del corso, poi, si è invitati a un fine settimana con attività 'in presenza' e questa mi sembra una bella idea, sperando che in quell’occasione si metta da parte il computer e si torni a comunicare, finalmente, a quattr’occhi.
Don Alessio Roggero
Direttore Ufficio Comunicazioni sociali, diocesi Albenga-Imperia