UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Allarme cyberbullismo:
nel 2014 denunce raddoppiate

Nel 2014 le denunce per atti di prepotenza online contro minori, raccolte dalla Polizia postale e delle comunicazioni, sono state 345, contro le 190 del 2013. Il reato più diffuso? Il furto di identità nei social network. I dati sono stati presentati in occasione del Safer internet day e del lancio del progetto «Per un web sicuro» realizzato in collaborazione con il Moige.
11 Febbraio 2015

Allarme cyberbullismo. Nel 2014 sono aumentate le denunce per atti di prepotenza online contro minori, raccolte dalla Polizia postale e delle comunicazioni. L’anno appena trascorso sono state infatti 345 le vittime di prevaricazioni via internet, contro le 190 del 2013. Il reato più diffuso? Il furto di identità nei social network con ben 114 casi denunciati nel 2014, quando erano stati solo 23 nel 2013. Se qualche decennio fa il luogo di incontro dei ragazzi erano piazze e muretti - e lì si consumavano anche zuffe e furti - ora lo spazio di incontro è virtuale. E nella rete nascono sia amicizie che angherie. I dati sono stati presentati in occasione del Safer internet day e del lancio del progetto «Per un web sicuro» realizzato in collaborazione con il Moige. «Le cose non vanno sicuramente bene – ammette il direttore della Polizia postale, Antonio Apruzzese – perché si registra un trend in ascesa dei reati nel web. E sono numerosi i ragazzi autori». Ed è la punta dell’iceberg: secondo stime e «studi classici», afferma Apruzzese, i casi reali «potrebbero essere 5-6 volte superiori» rispetto alle denunce. Dai dati emerge inoltre che nel 2014 le vittime di stalking via web sono state 6, quelle per diffamazione online 73. A denunciare ingiurie via email, via social network e via telefono sono stati 45 ragazzi, a denunciare minacce 50. Le vittime di molestie invece sono state 30, quelle di diffusione di materiale pedopornografico 27. Segnali allarmanti arrivano anche dalla ricerca su «La dieta mediatica dei nostri figli» commissionata dal Moige al professor Tonino Cantelmi dell’Università Lumsa. Un minore su tre fa conoscenze online con estranei, uno su 5 poi li incontra. Colpa anche di un consumo di internet senza controlli: 4 genitori su 10 non pongono limiti, 6 ragazzi su 10 navigano da soli, solo uno su 7 per studiare. Il 30% in rete fa nuove amicizie, il 37 con sconosciuti, il 19 li incontra. Il 13% si è esposto al sexting, cioè l’invio di sms o foto sessualmente esplicite.