UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Anche in Rete, con stile evangelico

Sabato 7 dicembre Papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti alla plena­ria del Pontificio Consiglio per i laici, che si è tenuta in questi giorni sul tema: «Annuncia­re Cristo nell’era digitale». Vi proponiamo il suo discorso e, da Avvenire, i commenti del prof. Casetti e di padre Spadaro.
9 Dicembre 2013
Sabato 7 dicembre, nella Sala del Concistoro del Pa­lazzo Apostolico vaticano, papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti alla plena­ria del Pontificio Consiglio per i laici, che si è tenuta in questi giorni sul tema: «Annuncia­re Cristo nell’era digitale». Di seguito il di­scorso che il Papa ha rivolto ai presenti. Nell'allegato (da Avvenire dell'8 dicembre), anche i commenti del prof. Casetti e di padre Spadaro.
 
 
Signori cardinali, cari fratelli vescovi e sa­cerdoti, fratelli e sorelle!
È per me una gioia incontrare il Pontifi­cio Consiglio per i laici riunito in Assemblea plenaria. Come amava ricordare il beato Gio­vanni Paolo II, con il Concilio è «scoccata l’o­ra del laicato», e ne danno conferma sempre di più gli abbondanti frutti apostolici. Ringra­zio il cardinale per le parole che mi ha rivolto. Tra le iniziative recenti del dicastero vorrei ri­cordare il Congresso Panafricano del settem­bre 2012, dedicato alla formazione del laicato in Africa; come pure il seminario di studio sul tema «Dio affida l’essere umano alla donna», nel venticinquesimo anniversario della Lette­ra apostolica Mulieris dignitatem. E su questo punto dobbiamo approfondire di più. Nella crisi culturale del nostro tempo, la donna vie­ne a trovarsi in prima linea nella battaglia per la salvaguardia dell’umano. E infine ringrazio con voi il Signore per la Giornata mondiale del­la gioventù di Rio de Janeiro: una vera festa del­la fede. È stata una vera festa. I cariocas erano felici e ci hanno fatto felici tutti. Il tema della Giornata: «Andate e fate discepoli tutti i popo­li », ha messo in evidenza la dimensione mis­sionaria della vita cristiana, l’esigenza di usci­re verso quanti attendono l’acqua viva del Van­gelo, verso i più poveri e gli esclusi. Abbiamo toccato con mano come la missione scaturi­sca dalla gioia contagiosa dell’incontro col Si­gnore, che si trasforma in speranza per tutti.

Per questa Plenaria avete scelto un tema mol­to attuale: «Annunciare Cristo nell’era digita­le ». Si tratta di un campo privilegiato per l’a­zione dei giovani, per i quali la «rete» è, per co­sì dire, connaturale. Internet è una realtà dif­fusa, complessa e in continua evoluzione, e il suo sviluppo ripropone la questione sempre at­tuale del rapporto tra la fede e la cultura. Già durante i primi secoli dell’era cristiana, la Chie­sa volle misurarsi con la straordinaria eredità della cultura greca. Di fronte a filosofie di gran­de profondità e a un metodo educativo di ec­cezionale valore, intrisi però di elementi pa­gani, i Padri non si chiusero al confronto, né d’altra parte cedettero al compromesso con alcune idee in contrasto con la fede. Seppero invece riconoscere e assimilare i concetti più elevati, trasformandoli dall’interno alla luce della Parola di Dio. Attuarono quello che chie­de san Paolo: «Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono» ( 1 Ts 5,21). Anche tra le oppor­tunità e i pericoli della rete, occorre «vagliare ogni cosa», consapevoli che certamente tro­veremo monete false, illusioni pericolose e trappole da evitare. Ma, guidati dallo Spirito Santo, scopriremo anche preziose opportunità per condurre gli uomini al volto luminoso del Signore.

Tra le possibilità offerte dalla comunicazione digitale, la più importante riguarda l’annuncio del Vangelo. Certo non è sufficiente acquisire competenze tecnologiche, pur importanti. Si tratta anzitutto di incontrare donne e uomini reali, spesso feriti o smarriti, per offrire loro ve­re ragioni di speranza. L’annuncio richiede re­lazioni umane autentiche e dirette per sfocia­re in un incontro personale con il Signore. Per­tanto Internet non basta, la tecnologia non è sufficiente. Questo però non vuol dire che la presenza della Chiesa nella rete sia inutile; al contrario, è indispensabile essere presenti, sempre con stile evangelico, in quello che per tanti, specie giovani, è diventato una sorta di ambiente di vita, per risvegliare le domande insopprimibili del cuore sul senso dell’esi­stenza, e indicare la via che porta a Colui che è la risposta, la Misericordia divina fatta carne, il Signore Gesù.

Cari amici, la Chiesa è sempre in cammino, al­la ricerca di nuove vie per l’annuncio del Van­gelo. L’apporto e la testimonianza dei fedeli lai­ci si dimostrano indispensabili ogni giorno di più. Affido pertanto il Pontificio Consiglio per i laici alla premurosa e materna intercessione della Beata Vergine Maria, mentre di tutto cuo­re vi benedico. Grazie.

Francesco