Metti una sera… a parlare di Avvenire. È andata proprio così. Con trenta giovani adulti, una trentina di persone che si incontrano tutte le domeniche nella parrocchia San Sabino di Canosa di Puglia, per un’intera serata si è parlato di Avvenire. Il gruppo usa spesso gli articoli del giornale per approfondire i temi della catechesi.
Domenica scorsa, Giornata del quotidiano della diocesi di Andria, si è preferito sfogliato il giornale e confrontarlo con altre due testate nazionali, per cogliere le diversità ed evidenziare le sue caratteristiche peculiari. Per esempio tutti i giornali e i telegiornali quel giorno pubblicavano i numeri dei partecipanti alla manifestazione contro Berlusconi tenutasi sabato: qualche testata ha parlato di due milioni, altri di un milione, altri ancora di novantamila.
Avvenire è stato tra i pochi giornali che ha parlato di un numero di partecipanti molto vicino a quello dato poi dalla questura, a sottolineare l’attendibilità del giornale. Come anche è stato interessante leggere in terza pagina l’inchiesta sullo sfruttamento e gli orrori che continuano a verificarsi nel Kivu. La considerazione condivisa è che di alcuni Paesi non parla nessuno, come avviene per molti conflitti che non interessano. Avvenire parla di problemi cari ai cattolici: la dignità della vita e della famiglia o la necessità di educare i giovani alla responsabilità. Interessante è stato considerato da tutti il supplemento domenicale Agorà. Il quotidiano dei cattolici italiani è una grande opportunità, un valido strumento di lettura ermeneutica della realtà del nostro tempo.