UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Archivi e musei,
Chiesa in Rete

Dal 13 giugno è attiva la pubblicazio­ne web dell’anagrafe degli i­stituti culturali ecclesiastici. L’evento è stato ufficializzato nel cor­so di una conferenza stampa con­dotta da monsignor Domenico Pom­pili, sottosegretario Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comu­nicazioni sociali.
14 Giugno 2011
Dal 13 giugno è attiva la pubblicazio­ne web dell’anagrafe degli i­stituti culturali ecclesiastici. L’evento è stato ufficializzato nel cor­so di una conferenza stampa con­dotta da monsignor Domenico Pom­pili, sottosegretario Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comu­nicazioni sociali. Web e archivi, web e musei, web e biblioteche non sono – ha sottolineato monsignor Pompi­li – «due mondi distanti né distinti, destinati come due rette parallele a non incrociarsi».
«Non si tratta – ha aggiunto – di fare semplicemente o­pera di conservazione, il che è già un servizio prezioso nella nostra cultu­ra sempre più 'usa e getta', ma pu­re di offrire, a studiosi e non solo, un riferimento certo ed affidabile per ca­pire il nostro tempo». In questo mo­do, per il sottosegretario della Cei, «si contrasta quell’oblio dell’essere che rende la nostra vista preda facile del­la cronaca quotidiana, incapace di a­prirsi al respiro profondo di una sto­ria che ha nel suo riferimento all’e­sperienza cristiana un essenziale punto di riferimento».
 
Alla Conferenza stampa ha parteci­pato anche l’onorevole Francesco Gi­ro, sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali (MiBac), il quale ha precisato che quello dei be­ni culturali «non è un patrimonio sta­tale, ma pubblico, all’interno del qua­le vi è una presenza significativa del patrimonio storico, artistico, archi­tettonico e monumentale possedu­to e comunque gestito dalla Chiesa cattolica, inscritto nel patrimonio amministrativo tutelato e valorizza­to dallo Stato». «Favorire il dialogo e il confronto» tra queste due parti è dunque per il sottosegretario «un at­to non solo amministrativo, ma an­che politico molto rilevante», a par­tire dalla consapevolezza che «lo Sta­to, specialmente in una nazione co­me l’Italia, ha il dovere di stabilire un rapporto forte, consapevole, respon­sabile con lo straordinario mondo del patrimonio culturale ecclesiastico», attraverso la capacità – con iniziati­ve come quella di oggi – di «trovare un linguaggio informativo comune per gestire un enorme patrimonio».
Da parte sua monsignor Stefano Rus­so, direttore dell’Ufficio Cei per i be­ni culturali ecclesiastici ha spiegato che ora «qualunque utente del web, da qualsiasi parte del mondo, clic­cando su www.chiesattolica.it/ana­grafe potrà conoscere in tempo rea­le e a chilometri di distanza gli orari di apertura e le condizioni di fruibi­lità di archivi, musei e biblioteche ec­clesiastiche, avere informazioni su­gli indirizzi mail e sui numeri telefo­nici, sulla presenza di inventari e la possibilità di accedervi, sulla pre­senza o meno di barriere architetto­niche, sui servizi erogati, come le vi­site guidate o il prestito interbiblio­tecario ».
L’ultimo intervento è stato quello di Rosa Caffo, direttrice dell’Istituto centrale per il Catalogo unico (Iccu), che ha illustrato i contenuti dell’ac­cordo di interoperabilità tra anagra­fe degli Istituti culturali ecclesiastici e Anagrafe delle biblioteche italiane del MiBac, gestita dall’Iccu.
Nel corso della presentazione sia monsignor Pompili che il sottose­gretario Giro hanno evocato il fatto che i beni culturali ecclesiastici non riguardano solo il passato ma sono memoria viva dell’esperienza cri­stiana e non vanno custoditi alla stre­gua di reperti archeologici. Così non dovrebbe stupire che, ad esempio, gli splendidi ostensori che arricchisco­no il patrimonio artistico e museale della Penisola possano essere usati in occasione delle solenni proces­sioni del Corpus Domini. All’evento hanno assistito il cardina­le Raffaele Farina, archivista e bi­bliotecario di Santa Romana Chiesa e Maurizio Fallace, direttore genera­le per i beni librari del MiBac.
 
(di Gianni Cardinale)