UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Arte e libri per comunicare la fede

«Sia una chiesa per il culto e la cultura». Così l’arci­vescovo di Catania Salvatore Gristina ha definito la Badia di Sant’Agata, quando un anno fa è stata ria­perta ai fedeli dopo i lavori di restauro. La chiesa è uno dei principali monumenti barocchi della città, capolavoro archi­tettonico di Giovanni Battista Vaccarini della metà del Sette­cento...
4 Febbraio 2014

«Sia una chiesa per il culto e la cultura». Così l’arci­vescovo di Catania Salvatore Gristina ha definito la Badia di Sant’Agata, quando un anno fa è stata ria­perta ai fedeli dopo i lavori di restauro. La chiesa è uno dei principali monumenti barocchi della città, capolavoro archi­tettonico di Giovanni Battista Vaccarini della metà del Sette­cento. Costruita sulle rovine dell’antica chiesa e convento de­dicati a sant’Agata e crollati per il terremoto del 1693, ha la pianta a croce greca allungata e una grande cupola.

Il rettore padre Massimiliano Parisi, segretario dell’arcivesco­vo, ha sposato in pieno l’intuizione e l’idea di Gristina tanto da elaborare per la Badia un progetto pastorale e culturale che è già in atto, presentato insieme al libro «La Badia di Sant’Agata» di autori vari, edito dalle Edizio­ni Arcidiocesi di Catania. «Per il culto», anche perché è la chiesa dove si celebra alle 20.30 della domenica l’ultima Messa di tut­ta la diocesi, riscontrando un nu­merosa presenza di fedeli, tra i quali diversi turisti.

Inoltre ogni mese svolgono i pro­pri incontri formativi i diaconi permanenti, che hanno l’oppor­tunità di un luogo stabile e acco­gliente dove vivere, nei locali annessi, pure l’agape fraterna in­sieme alle famiglie. In una seconda fase, infatti, sono stati re­cuperati i locali sul livello della chiesa e al primo piano che pos­sono ospitare fino a cinquanta persone, dotati di strumenti multimediali.

Ogni settimana non mancano occasioni in cui si tengono al­l’interno convegni, presentazioni di libri, assemblee di asso­ciazioni e gruppi ecclesiali e non, sempre nel rispetto del luo­go. Inoltre padre Parisi ha lanciato la «Scuola popolare del Con­cilio Vaticano II», una serie di incontri mensili per leggere i do­cumenti conciliari in modo semplice. In serbo ci sono altre no­vità, soprattutto per gli amanti della bellezza e della città, ca­tanesi o turisti: si tratta dell’iniziativa «Un balcone sul Baroc­co di Catania», cioè l’apertura di un percorso che permette­rebbe di guardare la città, il mare e l’Etna dall’alto della cupo­la sia di giorno che di sera.