«Sia una chiesa per il culto e la cultura». Così l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina ha definito la Badia di Sant’Agata, quando un anno fa è stata riaperta ai fedeli dopo i lavori di restauro. La chiesa è uno dei principali monumenti barocchi della città, capolavoro architettonico di Giovanni Battista Vaccarini della metà del Settecento. Costruita sulle rovine dell’antica chiesa e convento dedicati a sant’Agata e crollati per il terremoto del 1693, ha la pianta a croce greca allungata e una grande cupola.
Il rettore padre Massimiliano Parisi, segretario dell’arcivescovo, ha sposato in pieno l’intuizione e l’idea di Gristina tanto da elaborare per la Badia un progetto pastorale e culturale che è già in atto, presentato insieme al libro «La Badia di Sant’Agata» di autori vari, edito dalle Edizioni Arcidiocesi di Catania. «Per il culto», anche perché è la chiesa dove si celebra alle 20.30 della domenica l’ultima Messa di tutta la diocesi, riscontrando un numerosa presenza di fedeli, tra i quali diversi turisti.
Inoltre ogni mese svolgono i propri incontri formativi i diaconi permanenti, che hanno l’opportunità di un luogo stabile e accogliente dove vivere, nei locali annessi, pure l’agape fraterna insieme alle famiglie. In una seconda fase, infatti, sono stati recuperati i locali sul livello della chiesa e al primo piano che possono ospitare fino a cinquanta persone, dotati di strumenti multimediali.
Ogni settimana non mancano occasioni in cui si tengono all’interno convegni, presentazioni di libri, assemblee di associazioni e gruppi ecclesiali e non, sempre nel rispetto del luogo. Inoltre padre Parisi ha lanciato la «Scuola popolare del Concilio Vaticano II», una serie di incontri mensili per leggere i documenti conciliari in modo semplice. In serbo ci sono altre novità, soprattutto per gli amanti della bellezza e della città, catanesi o turisti: si tratta dell’iniziativa «Un balcone sul Barocco di Catania», cioè l’apertura di un percorso che permetterebbe di guardare la città, il mare e l’Etna dall’alto della cupola sia di giorno che di sera.