UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Assisi: primo museo missionario multimediale

Immergersi nei cento anni di presenza missionaria cappuccina umbra nell’Amazzonia occidentale. È quanto accade nel Museo missionario Amazzonia (Muma) di Assisi, il primo museo al mondo interamente multimediale e interattivo, che si inaugura il 4 febbraio nella cittadina umbra.
3 Febbraio 2011
Immergersi nei cento anni di presenza missionaria cappuccina umbra nell’Amazzonia occidentale. È quanto accade nel Museo missionario Amazzonia (Muma) di Assisi, il primo museo al mondo interamente multimediale e interattivo, che si inaugura il 4 febbraio nella cittadina umbra. Il museo esiste dal 1973, ma una completa ristrutturazione lo ha trasformato in un vero e proprio percorso multimediale nel quale poter attraversare la storia della presenza dei frati cappuccini dell’Umbria nella regione brasiliana dell’Alto Solimoes al confine con Perù e Colombia. «Il Muma è un concentrato di tecnologia di altissimo livello, frutto di un progetto di enorme complessità» spiega il progettista Riccardo Mazza, che con frate Antonio Maria Tofanelli ha curato l’intero progetto. Infatti grazie alle nuove tecnologie (curate da Nova-T e Interactive sound) gli spazi sono stati ridisegnati, le teche sono diventate postazioni digitali, le foto hanno acquisito parola e movimento, i rumori della foresta hanno sostituito il silenzio del museo, i volti dei protagonisti hanno voce e la guida del museo è una sofisticatissima cuffia che parla in ben tre lingue (italiano, inglese e portoghese). Il Muma è un museo storico, etnografico, scientifico e missionario. C’è la storia dello sviluppo sociale, economico e culturale della regione brasiliana in cui i cappuccini umbri operano da un secolo. Il visitatore del Muma (che aprirà al pubblico a partire da martedì 15 febbraio), seguirà un percorso che è culturale e sensoriale nello stesso tempo. Più che una visita, spiegano i curatori del museo, sarà un viaggio nell’Alto Solimoes. «Potrà gustarne i colori, i suoni e essere accompagnato in dimensione lontana diecimila chilometri. E in questo contesto potrà incontrare i missionari e la loro storia». Il tutto grazie anche al lavoro dell’architetto Paolo Schicchi, che ha curato l’aspetto architettonico, della restauratrice Nadia Cavallucci, responsabile dell’allestimento delle teche, e delle storiche dell’arte Donatella Vaccari e Flaminia Sigismondi. L’inaugurazione è fissata per le ore 16 di venerdì 4 febbraio, nella sede di via San Francesco 19 ad Assisi.