UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Belluno: comunicare, lo stile di Papa Luciani

Per i cento anni dalla nascita di Giovanni Paolo I fa tappa a Canale d’Agordo, suo paese natale, l’evento che unisce il quotidiano dei cattolici e il settimanale della diocesi di Belluno-Feltre. Al centro i linguaggi per affrontare la sfida della nuova evangelizzazione.
26 Giugno 2012
«Più volte papa Luciani lo ha scritto e detto: se non fosse diventato sacerdote, avrebbe fatto il giornalista». Don Mariano Baldovin conosce bene la figura di Giovanni Paolo I: è il parroco di Canale d’Agordo, il paese in provincia di Belluno dove il Pontefice dal «sorriso di Dio» è venuto alla luce nel 1912, e ad Albino Luciani ha dedicato un’ampia agenda di eventi per celebrare i cento anni della nascita.

 
Nel programma dei festeggiamenti che si sono aperti a maggio è prevista anche la «Giornata di Avvenire dedicata a papa Luciani». È la seconda edizione della Festa di Avvenire e de l’Amico del Popolo, il settimanale della diocesi di Belluno-Feltre, che dallo scorso anno viene organizzata in modo itinerante nel territorio. E quest’anno l’iniziativa fa tappa nella cittadina circondata dalle vette delle Dolomiti che lega il suo nome al successore di Paolo VI.
L’appuntamento si svolgerà venerdì 13 luglio e si aprirà alle 16.30 nella sala consiliare del municipio con un incontro per i collaboratori de
l’Amico del Popolo, i consigli pastorali dell’Agordino e gli operatori pastorali. Al centro «I mass media nella nuova evangelizzazione: lo stile giornalistico di Albino Luciani».
Dopo il saluto del vescovo di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich, e del direttore del settimanale diocesano, Carlo Arrigoni, sono previsti gli interventi del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, e dell’inviata ed editorialista Marina Corradi. Poi alle 18 il vescovo presiederà la Messa nella chiesa parrocchiale e, nel dopo cena, si terrà una tavola rotonda sulla nuova evangelizzazione con Andrich, Tarquinio e Corradi. «L’urgenza ecclesiale del nostro tempo – spiega don Baldovin – è quella di un rinnovato annuncio del Vangelo con uno stile che sia appetibile e accogliente. E, di fronte a questa sfida, può essere di aiuto Luciani che ha sempre comunicato con un linguaggio accessibile a tutti e, direi, anche simpatico. Certo, questa modalità colloquiale è servita a Giovanni Paolo I per presentare senza scorciatoie la strada impegnativa del messaggio di salvezza che giunge dal sepolcro vuoto. Ecco perché il suo approccio comunicativo è quanto mai attuale per la Chiesa di oggi. E forse anche da riscoprire».