«Di fronte alle sfide culturali che provengono dalla mentalità laicista, si avverte l’esigenza di avere docenti di religione sempre più qualificati, aggiornati e ben formati. La lettura del quotidiano Avvenire diventa per loro un 'valido sussidio' per la loro crescita culturale e umana in senso cristiano». Così monsignor Andrea Mugione, arcivescovo di Benevento, spiega perché ha voluto che gli insegnanti di religione cattolica dell’arcidiocesi che guida fossero abbonati ad Avvenire.
Una scelta che il presule ha compiuto personalmente, assicurando ai docenti un abbonamento per sei mesi al giornale con oneri a carico della curia. È bastato un incontro a livello diocesano, svoltosi a Benevento con lo staff di Avvenire, per sottolineare e comprendere l’urgenza di offrire ai credenti così come a ogni lettore interessato a una lettura dei fatti non omologata - un altro punto di vista che aiuti a educare al senso critico, ad elevare la propria abilità valutativa su fatti e cose che altrimenti avrebbero una traduzione a senso unico.
Questa esigenza diviene irrinunciabile soprattutto per gli operatori pastorali e per chi ha responsabilità diverse a più livelli nelle realtà diocesane. Ecco perché monsignor Mugione pensa addirittura di estendere il progetto: «Speriamo - dice il pastore - che in futuro potremo allargare questa iniziativa anche ad altri operatori pastorali particolarmente impegnati nel settore della catechesi e dell’annuncio del Vangelo». In questo modo cresce e si cementa il rapporto tra il giornale e la Chiesa locale: «Mi auguro – aggiunge monsignor Mugione – che questo rapporto si consolidi sempre di più, magari organizzando con il nostro Ufficio di Comunicazioni sociali iniziative miranti ad una diffusione più capillare di Avvenire e anche con la possibilità di avere spazi più concreti e più ampi nell’ambito delle pubblicazioni giornalistiche all’interno del giornale».
In ballo c’è tanto: la formazione, prima di tutto: «Informare è anche formare, perché la formazione delle coscienze avviene non solo attraverso la lettura di testi, unicamente formativi, ma anche e soprattutto attraverso le pubblicazioni di informazioni quotidiane con uno sguardo cristiano. I media cattolici possono dare un prezioso contributo perché il Vangelo sia 'luce' che illumina le coscienze e 'sale' che dà il giusto sapore alla vita».