UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bergamo: leggere per ricercare, anche in seminario

La lettura di Avvenire è un ap­puntamento fisso per i semi­naristi del quarto, quinto e sesto anno teologia di Bergamo. Un supporto ritenuto indispensa­bile per comprendere e rielabora­re in ottica cristiana la realtà che li circonda.
9 Febbraio 2011
La lettura di Avvenire è un ap­puntamento fisso per i semi­naristi del quarto, quinto e sesto anno teologia di Bergamo. Un supporto ritenuto indispensa­bile per comprendere e rielabora­re in ottica cristiana la realtà che li circonda. «Avvenire è uno stru­mento di lavoro ormai familiare, concorre alla formazione perso­nale e culturale dei sacerdoti di do­mani; per questo ne raccoman­diamo la lettura accanto a quella dei principali quotidiani italiani e locali», spiega monsignor Pasqua­le Pezzoli, rettore del Seminario vescovile Giovanni XIII di Berga­mo.
«Gli articoli più ricercati – prose­gue Pezzoli – sono quelli di ap­profondimento culturale o eccle­siale, per esempio le sezioni Agorà e Catholica, poiché riportano ri­flessioni che difficilmente si pos­sono rintracciare sulla stampa ge­neralista. Quello che cerchiamo di fare promuovendo Avvenire ogni giorno, è suscitare un dibattito, u­na discussione tra i ragazzi che possa spronarli a una ulteriore ri­cerca». A ribadire l’importanza dell’infor­mazione nella formazione dei sin­goli e anche dei sacerdoti, qualche giorno fa, era stato il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, che, nella Messa celebrata in occasio­ne della ricorrenza di San France­sco di Sales, patrono dei giornali­sti, aveva sottolineato che l’infor­mazione è «un lavoro per la libertà, per la coscienza comune» nonché «un mezzo per la promozione u­mana ».