La lettura di Avvenire è un appuntamento fisso per i seminaristi del quarto, quinto e sesto anno teologia di Bergamo. Un supporto ritenuto indispensabile per comprendere e rielaborare in ottica cristiana la realtà che li circonda. «Avvenire è uno strumento di lavoro ormai familiare, concorre alla formazione personale e culturale dei sacerdoti di domani; per questo ne raccomandiamo la lettura accanto a quella dei principali quotidiani italiani e locali», spiega monsignor Pasquale Pezzoli, rettore del Seminario vescovile Giovanni XIII di Bergamo.
«Gli articoli più ricercati – prosegue Pezzoli – sono quelli di approfondimento culturale o ecclesiale, per esempio le sezioni Agorà e Catholica, poiché riportano riflessioni che difficilmente si possono rintracciare sulla stampa generalista. Quello che cerchiamo di fare promuovendo Avvenire ogni giorno, è suscitare un dibattito, una discussione tra i ragazzi che possa spronarli a una ulteriore ricerca». A ribadire l’importanza dell’informazione nella formazione dei singoli e anche dei sacerdoti, qualche giorno fa, era stato il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, che, nella Messa celebrata in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, aveva sottolineato che l’informazione è «un lavoro per la libertà, per la coscienza comune» nonché «un mezzo per la promozione umana ».