UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bologna e Parma: giornata di Avvenire

L’arcidiocesi di Bologna e la diocesi di Parma hanno celebrato domenica 15 gennaio la Giornata di Avvenire.
16 Gennaio 2012
L’arcidiocesi di Bologna e la diocesi di Parma hanno celebrato domenica 15 gennaio la Giornata di Avvenire. Nella Chiesa guidata dal cardinale Carlo Caffarra l’appuntamento unisce il quotidiano dei cattolici italiani e l’inserito diocesano «Bologna Sette», otto pagine a colori pubblicate ogni domenica come secondo dorso di Avvenire. Un connubio che dura da oltre trent’anni e che ha visto crescere in diocesi da una parte il lavoro di promozione del quotidiano. E dall’altra ha consentito all’inserto di diventare un punto di riferimento per la comunità cristiana, parrocchie e associazioni prima di tutto, ma anche per la città. Adeguandosi in qualche modo alla natura del quotidiano che lo ospita, nel settimanale non ci sono solo notizie, pur fondamentali, ma anche inchieste e commenti puntualmente ripresi dal dibattito istituzionale. E che certamente sono risuonate anche nella giornata di sensibilizzazione celebrata domenica. Intanto viene rinnovato anche il sito Internet dell’inserto bolognese.

A Parma il vescovo Enrico Solmi definisce i media d’ispirazione cattolica «avamposti della missione che si pongono nel crocevia del dialogo tra Chiesa e mondo». Testate che, sottolinea il presule nel messaggio per la Giornata, che «ci raccontano la vita e tutta la vita, secondo una gerarchia di notizie; sostengono il valore della persona nella sua pienezza, il valore della sua dignità; sono capaci di dare voce a chi non ha voce, consapevoli che in tutto il mondo ci sono situazioni che hanno bisogno di esprimersi ma non fanno notizia; sono attenti a creare una cultura che tenga insieme la dimensione della interiorità e della socialità». Inoltre, sottolinea Solmi, «aiutano a formare una cultura di pace, di attenzione verso chi è debole, sempre radicati nel cuore del messaggio evangelico».