UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bologna. Il Card. Caffarra ai giornalisti: “Servite la coscienza”

“Il pellegrino in cammino verso la verità che salva, oltre le apparenze e le ombre”. È il profilo di John Henry Newman tracciato dall'Arcivescovo di Bologna, nella “lectio magistralis” tenuta venerdì 21 gennaio ai giornalisti sul tema “J.H. Newman: una proposta educativa per la comunicazione oggi”.
24 Gennaio 2011
“Il pellegrino in cammino verso la verità che salva, oltre le apparenze e le ombre”. È il profilo di John Henry Newman tracciato dal card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, nella “lectio magistralis” tenuta venerdì 21 gennaio ai giornalisti sul tema “J.H. Newman: una proposta educativa per la comunicazione oggi”. L’appuntamento rientra nell’ambito della Festa regionale per la ricorrenza di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Per il card. Caffarra, Newman visse “tre momenti fondamentali” nel suo itinerario verso la verità: la “prima conversione”, quando riconosce che “le uniche realtà veramente consistenti sono Dio e l’anima, cioè il nostro essere un io spirituale”; la “seconda conversione”, che lo porta a ritenere che il “più grande pericolo” corso dalla fede cristiana è la “negazione del principio dogmatico”; infine, la “terza conversione” alla Chiesa cattolica nel momento in cui ebbe “la certezza che essa era la vera Chiesa”. Dalle parole del card. Caffarra emerge che “le conversioni di Newman sono il cammino della sua coscienza, cioè dell’obbedienza alla verità che gradualmente si mostrava alla sua persona” ovvero “il contrario di un cammino della propria soggettività che afferma se stessa in totale autonomia”. Il motto cardinalizio preso da S. Francesco di Sales “cor ad cor loquitur”, ha ricordato l’arcivescovo, “denota in primo luogo un metodo di comunicazione” perché “Newman è, nelle sue opere, un ‘compagno di viaggio’” che “si mette a fianco del suo lettore o uditore per condurlo con argomentazioni semplici e profonde alla scoperta della verità”. In tal senso, “la sua scrittura affascina non solo dal punto di vista della chiarezza espositiva, ma perché ti fa ‘sentire’ la vicinanza di un maestro che ti guida”. Dall’insegnamento di Newman si apprende che “la forma per comunicare la verità che salva è quella di ‘esserci dentro’, ovvero di ‘presentarsi in carattere’”. Da qui l’invito del card. Caffarra a non essere “‘produttori a qualunque costo del consenso’ di chi vi legge, vede, o ascolta” perché “non è la persuasione il vostro compito primo, ma la convinzione” come “risultato di una argomentazione razionale, semplice e cordiale, mite e luminosa”. “Il vostro è un servizio alla coscienza perché giudichi con verità”, ha concluso il cardinale rivolgendosi ai giornalisti: “Si può scrivere davanti alla piazza; si può scrivere davanti al potente di turno. Newman ci insegna a scrivere e parlare ‘davanti ad ogni coscienza’: ‘al cospetto di Dio’”.