«Vorremmo che le parole che ogni giornalista dice siano parole di verità: anzi, come dice il Vangelo, non solo si 'dica la verità' ma si 'faccia la verità'». L’ha detto monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso- Bojano, nell’annunciare il Giubileo dei giornalisti in diocesi sabato 7 maggio. Due i momenti: alle 9.30 il passaggio della Porta Santa nella cattedrale di Campobasso, poi una breve riflessione del parroco don Michele Tartaglia e un momento formativo in cui i giornalisti dibatteranno sulla propria deontologia in relazione alla fede cattolica. Il comunicatore infatti dev’essere «sempre rispettoso della verità ma soprattutto della persona, perché la persona vale molto più della verità astratta, sapendo per questo ritmare aggettivi, parole, sfumature, e infine, tramite ciò che si scrive, dando impulso a far sì che gli esempi negativi divengano monito e quelli positivi motivo di emulazione». Bregantini richiama a una forma di giornalismo che evita la spettacolarizzazione e si pone a servizio della comunità. L’incontro di sabato si innesta nelle celebrazioni per l’Ascensione: in questa solennità infatti si guarda il cielo per poter descrivere «con parole adeguate questa terra perché sia specchio del cielo – continua Bregantini –.
Noi vorremmo che con questo Giubileo ogni terra riempita dalle parole dei comunicatori diventasse un pezzetto di cielo».
Dopo i saluti di don Peppino Cardegna, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali di Campobasso, e di don Paolo Scarabeo, assistente dell’Ucsi Molise, ci sarà un breve momento musicale curato da Piero Ricci, zampognista di fama internazionale con il gruppo Molifonia. Nell’auditorium Gil, poi, spazio alla formazione con due interventi: padre Ciro Benedettini, vicedirettore emerito della Sala stampa vaticana, rifletterà sulla mediaetica in una dimensione di dialogo e di comprensione reciproca perché, ribadisce l’arcivescovo di Campobasso, il giornalista ha un ruolo importante in una società fondata su un’informazione veloce ma anche troppo fluida; il secondo intervento sarà affidato ad Alessandro Gisotti, vicecaporedattore di Radio Vaticana che, in linea con la proposta formativa dell’incontro, parlerà di «comunicare la verità, dai social alla carta stampata».
Le due città – quella celeste, caratterizzata dall’armonia, e quella terrena, contraddistinta dal disordine – lottano nella dimensione umana, sempre più condizionata da un sistema di comunicazione poco trasparente. La missione del giornalista cristiano si pone come un «fecondo raccordo tra terra e cielo», sottolinea Bregantini. Proprio per questo si è scelto di rendere il Giubileo dei giornalisti un momento di spiritualità e di approfondimento, a cura dall’Ucsi Molise, per far riflettere sull’importanza di una comunicazione incentrata sulla logica della misericordia, chiave di lettura della realtà.
Rita D'Addona