UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Buchmesse solenne per i libri cattolici

A parte autori bestseller quali Benedetto XVI o padre Grün, l’editoria religiosa internazionale sembra in generale crescita: compresa la teologia, in ripresa dopo anni di crisi. Ma la tendenza più fiorente è l’apologetica intelligente, diretta pure al pubblico «laico». Tra i progetti maggiori: l’«opera omnia» di Papa Benedetto XVI in 16 volumi e l’abbondanza di titoli su san Paolo.
17 Ottobre 2008

Al mot d’esprit sulle tre cose che nemmeno lo Spirito Santo conosce – cosa pensa davvero un gesuita, quanti sono gli ordini di suore, eccetera – andrebbe senz’altro aggiunto « quanti libri scrive in un anno padre Anselm Grün » ... La cherubica foto di copertina del benedettino più letto al mondo sorride infatti al visitatore della Fiera del libro di Francoforte da un numero indefinito di banchetti ed espositori: Herder, St. Benno Verlag, Dtv, Matthias- GrünewaldVerlag, Kreuz Verlag e naturalmente la Vier Türme Verlag, la casa editrice del monastero di Münsterschwarzach, in Baviera, dove risiede padre Anselm. Il quale nel 2008 ha pubblicato una decina di titoli, o forse più, tutti su questioni di orientamento esistenziale e di vita spirituale. Solo un altro autore si incontra altrettanto facilmente nei meandri del padiglione religioso della Buchmesse: Joseph Ratzinger, ovviamente. L’abbrivio editoriale dato dall’elezione del primo pontefice tedesco della storia non sembra ancora finito. Anzi.
Continua la pubblicazione di vecchi testi del Papa o delle sue ultime omelie, e continuano a uscire approfondimenti sulla sua figura, come Benedetto XVI e Hans Küng, storia di un’amicizia di Freddy Derwahl ( Droemer/ Knaur), o un libro che ha avuto un ottimo successo in Germania, Benedetto XVI visto da vicino di Michael Mandlik, vaticanista del canale televisivo Ard. Ma a far sentire tutto il suo peso editoriale, in questo filone, è la Herder Verlag, la storica editrice di Friburgo che forse già a novembre porterà in libreria il primo volume dell’opera omnia di Joseph Ratzinger. Un progetto editoriale ambizioso, che prevede l’uscita di 16 volumi ( il primo è sulla Teologia della liturgia) tra le 400 e le 700 pagine ciascuno, e che dovrebbe completarsi nell’arco di in una decina d’anni. Un lavoro affidato alla supervisione di monsignor Ludwig Müller, vescovo di Ratisbona, e dell’Istituto Benedetto XVI della stessa città.
Chiediamo a Christine Weis, dell’ufficio stampa Herder, qual è il libro cattolico del momento, tra quelli del loro catalogo: La principessa e il cardinale, è la risposta inaspettata, ossia il libro scritto a quattro mani dal cardinale di Colonia, Joachim Meisner, e dalla principessa Gloria von Thurn und Taxis, che ha urtato la stampa laica e benpensante quest’estate, per il taglio apologetico e diretto.
Ma non c’è solo l’editoria cattolica tedesca, che gioca in casa, a far bella mostra di sé. Ipernutrita, come al solito, è anche la presenza italiana, con i principali operatori del settore presenti all’appello. Dal grande stand di San Paolo ed Edizioni Paoline, fino agli spazi più contenuti ma non meno frequentati, di etichette come Morcelliana e Queriniana. In gran spolvero anche la delegazione francese, con la franco- svizzera Parole et Silence e soprattutto Cerf, che presenta i suoi classici di spiritualità e una serie di novità anche graffianti. È il caso, per esempio, di Carl Schmitt e il marcionismo di Tristan Storme, un’analisi – forse la prima così articolata – del « cattolicesimo » anti- giudaico del discusso teorico del diritto tedesco, il tutto alla luce dell’eresia di Marcione di Sinope.
« Cerf è un esempio di casa editrice che si sta muovendo bene sul mercato, dopo aver superato non poche difficoltà – commenta un osservatore di passaggio ma d’eccezione come Elio Guerriero, direttore della San Paolo libri – mi pare si stia orientando, come altre editrici francesi del resto, sul recupero di un’apologetica intelligente, con autori che possono parlare anche a un pubblico laico. Penso per esempio a un Rémi Brague o a un Jean- Luc Marion. Il che è un buon esempio da seguire, anche per noi che in questi anni siamo stati presi in contropiede da un ritorno sul mercato editoriale di un anticattolicesimo militante » .
L’impressione generale sull’editoria cattolica in fiera? « Mi sembra che Francia e Germania – continua Guerriero – stiano producendo teologia come non avveniva da anni. Da case editrici come la tedesca Sankt Benno Verlag mi è stato confermato il successo di vendite dei libri del Papa e l’impatto che hanno sui lettori, dal punto di vista catechetico. Inoltre si nota, e questo fa piacere, un’abbondanza di titoli su San Paolo. Segno che l’iniziativa dell’anno paolino sta funzionando » . Guarda invece più al mondo americano don Giuseppe Costa, salesiano e direttore della Libreria Editrice Vaticana, che ieri ha presentato la collana di storiografia della Chiesa Atti e documenti, alla presenza del cardinale Raffaele Farina e monsignor Walter Brandmüller, presidente del Pontificio comitato di scienze storiche: « Una casa editrice molto dinamica, che lavora molto bene in questo momento è la Our Sunday Visitor, nell’Indiana.
Insieme, ovviamente, alla Ignatius Press, in California » . Ovviamente perché la Ignatius Press, per la cronaca, nonostante la presenza defilata a Francoforte in un angolino dell’immenso padiglione 8, quello dei grandi big internazionali, è ormai la più grande editrice cattolica di lingua inglese. Tra le maggiori del mondo. Ed è stata fondata, ed è ancora diretta, da un gesuita allievo di Ratzinger, padre Joseph Fessio. Tra le sue novità autunnali in catalogo, la traduzione di un libro italiano: Prima dell’alba dell’ex rabbino capo di Roma Eugenio Zolli.