La Campania fa il pienone. Saranno oltre 800 i partecipanti all’udienza del Santo Padre il 24 aprile prossimo, a chiusura del convegno 'Testimoni digitali'. Non solo Napoli, ma anche le diocesi delle metropolìa beneventana e salernitana.
La Campania è la regione del Sud che parteciperà in maniera più numerosa all’udienza papale e tra le prime regioni d’Italia per numero di presenze. La partecipazione massiccia è frutto di un lavoro meticoloso svolto nei mesi scorsi a livello regionale, che ha visto i direttori degli Uffici comunicazioni sociali, dei settimanali diocesani che aderiscono alla Fisc e gli animatori del Portaparola riunirsi attorno a un tavolo per creare strategie d’intervento. Schede tecniche sono state elaborate e distribuite sul senso del convegno promosso dalla Cei, sull’importanza di una presenza corale, ma soprattutto sul 'dopo' convegno. Gli incontri, svolti nelle diocesi della metropolìa napoletana e animati dalla Commissione regionale per le comunicazioni sociali presieduta dal nuovo incaricato, don Vincenzo Doriano De Luca, hanno avuto larga partecipazione e consenso. «Non c’è stupore su questa adesione massiccia – commenta il sacerdote – perché è il frutto di un lavoro di mesi: le diocesi hanno reagito a stimoli venuti dal censimento proposto nei mesi scorsi in cui si invitava a individuare persone e uffici per collaborare in futuro a livello regionale». A Roma non si arriva impreparati e per la Campania l’udienza con il Papa significherà il punto di partenza. «Dal Santo Padre – dice don De Luca – ci attendiamo parole di rilancio per poi ripartire nel nostro lavoro. Il cammino di preparazione di questi mesi ha voluto far ritrovare a Roma uomini e intelligenze per creare un clima di comunione che ha già dato i suoi frutti, ma ora arriva la vera sfida». La Campania ha già un prossimo appuntamento comune: il Festival della comunicazione, in collaborazione con i Paolini e le Paoline che si terrà a metà maggio nella diocesi di Caserta. «Poi – continua l’incaricato regionale – c’è in cantiere un progetto di comunicazione unitario per la regione che parte da un’esigenza di natura formativa, a livello intermedio: dalla diocesi alle parrocchie». Tra gli obiettivi: il rilancio del Progetto Portaparola. «Che deve puntare – conclude – su una maggiore qualificazione di animatori della comunicazione nelle nostre parrocchie».
