UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Carpi, la diocesi forma i futuri “Portaparola”

Promuovere una cul­tura di rispetto, dia­logo, amicizia, que­sto è l’obiettivo dell’Uffi­cio comunicazioni sociali della diocesi di Carpi e in questo percorso si inseri­sce l’incontro che si è svolto il 17 giugno nella parrocchia di Cibeno e che ha visto come protagonisti i curatori del Progetto Portaparola di Avvenire e i giornalisti del settimanale diocesano Notizie.
18 Giugno 2009

Promuovere una cul­tura di rispetto, dia­logo, amicizia, que­sto è l’obiettivo dell’Uffi­cio comunicazioni sociali della diocesi di Carpi e in questo percorso si inseri­sce l’incontro che si è svolto il 17 giugno nella parrocchia di Cibeno e che ha visto come protagonisti i curatori del Progetto Portaparola di Avvenire e i giornalisti del settimanale diocesano Notizie.
 Dopo la preghiera del vespro, l’introdu­zione del vescovo Elio Tinti, il momento dedicato al Portaparola, infine la cena. La novità di questo incontro annuale, il quarto, per gli animatori parrocchiali della cultura e della comunicazione, sono stati i gruppi di lavoro. Quattro per a­nalizzare vari temi, dal sito web parroc­chiale alle riprese tv, dagli articoli e co­municati alla promozione di eventi. Co­municare il Vangelo e servire la Chiesa è il ruolo che ci unisce tutti, collaboratori di Avvenire e del settimanale diocesano Notizie. Conosciamo en­trambi la gioia e la fatica di tentare di fare una infor­mazione 'fuori dal coro', fedele sì alla società ma an­che alla Verità e alle gran­di tensioni morali di cui è portatore l’uomo del no­stro tempo. «Il mio desiderio è aiutar­ci reciprocamente, nella consapevolezza dell’ur­genza della comunicazio­ne cristiana – ha detto monsignor Tinti –. C’è un grande bisogno di uomini e donne liberi e coraggiosi, capaci di leg­gere la società, di raccontarla e di esse­re testimoni autentici di quel Dio che si è fatto uomo. Nonostante avversità e sof­ferenze, il valore della 'buona novella' resta intatto. Chiedo a ciascuno di es­serne testimone e di ricordare ai lettori che speranza e fiducia devono accom­pagnare ogni nostro passo. La tecnolo­gia può essere un mezzo eccellente per divulgare l’annuncio di Cristo, se riusci­rete ad accompagnare la vostra voca­zione a questo, sarete grandi giornalisti, divulgatori di pace».


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