UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

COMUNICATO STAMPA

Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali - Con riferimento a quanto dichiarato dal Ministro della Repubblica Italiana Paolo Ferrero, come riportato da alcune agenzie di stampa, in merito all’Audizione della CEI, relativa alle proposte di legge C. 36 e C. 134 recanti “Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi, si esprime […]
11 Gennaio 2007

Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali -

Con riferimento a quanto dichiarato dal Ministro della Repubblica Italiana Paolo Ferrero, come riportato da alcune agenzie di stampa, in merito all’Audizione della CEI, relativa alle proposte di legge C. 36 e C. 134 recanti “Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi, si esprime stupore e sconcerto per le valutazioni sommarie espresse dal Ministro che, facendo eco alle prese di posizione di alcuni esponenti di confessioni religiose, denotano una non conoscenza dell’intervento di S. E. Mons. Giuseppe Betori e l’intenzione di attribuire significati impropri alla stessa normativa sulla libertà religiosa.
Infatti, in nessun punto dell'intervento del Segretario Generale della CEI si afferma, e neppure si allude, a una presunta "immaturità del Paese" per una legge sulla libertà religiosa. Al contrario, tutti gli interventi delle diverse parti politiche nel corso dell' audizione hanno riconosciuto la fondatezza e l’equilibrio della posizione della CEI e al tempo stesso hanno preso atto della valutazione di "sostanziale apprezzamento" della normativa espressa dal Segretario Generale della CEI, che ha indicato principi ed esigenze necessari per pervenire ad una elaborazione condivisa, nel rispetto del dettato costituzionale e, in particolare, di quanto previsto dagli artt. 7 e 8 della Costituzione.
Letture diverse da questa sono espressione di una inaccettabile forzatura politica che travisa la realtà dei fatti e non contribuisce al dispiegarsi positivo del principio di laicità auspicato di recente anche dal Presidente della Repubblica.
Appare davvero singolare e paradossale, inoltre, il fatto che un Ministro della Repubblica chieda al Parlamento di non tenere in considerazione i contenuti di un’audizione richiesta dallo stesso Parlamento.
Mons. Claudio Giuliodori

Ufficio Stampa