UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Chiesa e società, ci vuole memoria

Sul Portaparola del 15 ottobre alcune riflessioni sul tema della prossima Giornata Mondiale per le comunicazioni sociali: educatori, studiosi e giornalisti a confronto.
16 Ottobre 2019

Sradicati e immemori, i cittadini della società iper-mediatizzata sono le vittime ideali di un mercato globale (delle merci, delle idee, delle stesse vite umane) che non tollera domande ma esige obbedienza. È solo una delle tante suggestioni che rendono di grande interesse il tema scelto dal Papa per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali 2020, in programma come di consueto nella solennità dell’Ascensione (domenica 24 maggio): «"Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria" (Es 10,2). La vita si fa storia». È un tema, notava la Sala Stampa della Santa Sede comunicando il 28 settembre la scelta del tema, col quale Francesco «sottolinea come sia particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della memoria. Tante volte il Papa ha sottolineato che non c’è futuro senza radicamento nella storia vissuta. E ci ha aiutato a comprendere che la memoria non va considerata come un “corpo statico”, ma piuttosto una “realtà dinamica”. Attraverso la memoria avviene la consegna di storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione ad un’altra». Siamo qui un punto chiave della società attuale, che vede logorato il senso di appartenenza a una storia e un’identità fino a mettere a repentaglio lo stesso passaggio dei valori e della fede tra generazioni. Ecco alcuni, primi spunti "d’autore" per aiutare a inquadrare le potenzialità educative e culturali del tema. (F.O.)